Ventotene, l'“Ultima spiaggia” in attesa di riaprire approda sul web

Fabio Masi
di Laura Pesino
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 08:58
Dal 14 aprile scorso, dopo due mesi di lockdown, è tornato a riaprire le porte della libreria Ultima Spiaggia affacciata sul mare blu di Camogli. E sono tornate ad accogliere il pubblico anche le sue librerie di Genova, L'amico ritrovato, nata nel 2014, e L'amico immaginario, dedicata alla letteratura per l'infanzia e inaugurata nel 2019. Ma Fabio Masi, che è un libraio di mare, punta dritto la sua barca verso l'isola di Ventotene, sperando anche qui di riaprire al più presto. In tempi normali quello spazio di magia su Piazza Castello sarebbe già da un pezzo popolato dai bambini dell'isola e dai primi turisti della stagione, ma ora no, non è ancora il momento.

«Il vento sta cambiando e forse riuscirò a far rotta per Ventotene ma in tempi di mare agitato spiega Masi parlando come un vero marinaio non è così semplice arrivare alla destinazione voluta. Ho dovuto prendere tempo perché non c'è nessuna certezza e da comandante avveduto non ho intenzione di far correre rischi al mio equipaggio. Ma se tutto va secondo i piani dovrei arrivare entro la fine del mese di giugno per allestire la libreria».

Nel frattempo è nato un sito internet (libreriaeditriceultimaspiaggia.it), che per ora è solo di consultazione del catalogo Ultima Spiaggia ed è un modo per rimanere più vicino ai lettori, ma più avanti potrebbe diventare un vero e proprio e-commerce, per mantenere vivi i rapporti con la comunità di lettori di Ventotene e Camogli ma anche per valorizzare l'attività della piccola casa editrice omonima che nelle sue pubblicazioni racconta i due territori.

«E' questo che mi spinge anche quest'anno ad andare ad aprire a Ventotene racconta - perché, anche se fosse dal punto di vista economico una scelta sbagliata, dal punto di vista simbolico, per quei pochi o tanti che verranno, la libreria resterà comunque un punto di riferimento della storia e del patrimonio ventotenese. Abbiamo una missione da portare avanti, forse l'abbiamo anche enfatizzata un po' ma ci crediamo veramente. E poi un comandante non abbandona mai la propria nave».
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