Tutti uniti per non far riaprire la discarica di Montello. Sindaco: pronto emettere un'ordinanza

Tutti uniti per non far riaprire la discarica di Montello. Sindaco: pronto emettere un'ordinanza
di Andrea Apruzzese
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Martedì 4 Febbraio 2020, 13:05
Un’ordinanza di blocco della riapertura della discarica di Borgo Montello in nome della salute pubblica. Il sindaco di Latina, Damiano Coletta, è pronto a emetterla, ma «solo se nella conferenza dei servizi del 5 febbraio (domani, ndr), sulla richiesta di Ecoambiente di abbancare ulteriori 38mila metri cubi di rifiuti, dovessero emergere decisioni contrarie a quanto stabilito dal Consiglio comunale». Coletta lo ha affermato ieri, in chiusura della seduta in cui l’aula ha approvato all’unanimità una delibera con cui si invita il sindaco a «valutare l’opportunità di esprimere parere contrario a tutela della salute pubblica; a richiedere l’aggiornamento dello studio epidemiologico, fermo al 2013 e la revisione della procedura autorizzata parte integrante dell’Aia per le difformità accertate nella relazione parlamentare sul ciclo dei rifiuti; ad attivarsi presso la Regione per la chiusura d’autorità della discarica, per riaprire la ricerca dei fusti industriali negli invasi S1, S2, S3, per ottenere un ristoro per i residenti di via Monfalcone e per inserire l’area di Montello e Bainsizza nel Piano ossigeno della Regione stessa». Non sono mancati i distinguo, ieri, in una seduta cui hanno preso parte anche il presidente della Provincia, Carlo Medici, l’europarlamentare Nicola Procaccini (il collega d’aula Matteo Adinolfi ha inviato un testo, letto in aula, come anche il deputato Claudio Durigon), il senatore Nicola Calandrini, i consiglieri pontini della Regione (dove ieri è stato illustrato il piano regionale dei rifiuti) e gli stessi comitati dei cittadini. In apertura, il sindaco ha tracciato la storia della discarica, osservando come «ha condizionato l’integrità del territorio e, negativamente, la qualità della vita dei residenti. Ora Asl e Arpa hanno certificato che la bonifica non è conclusa: lì quindi non si possono abbancare rifiuti: mercoledì (domani, ndr) produrrò una relazione tecnica che dirà tutto questo». Per Medici, «lì si sono vissuti troppi anni di sversamenti indiscriminati»; il presidente ha poi ricordato come sia in corso il dibattito sull’individuazione dei siti per gli impianti per il compostaggio e lo stoccaggio del secco residuo: «L’impegno è mettere in pratica il piano provinciale dei rifiuti: siamo al 50% di differenziata, dobbiamo crescere». Se per Procaccini «Montello ha già dato», per Calandrini «la discarica deve restare chiusa, ma per fare questo occorrono atti di Consiglio». «Montello non è tra siti indicati nel piano regionale dei rifiuti, ma nonostante ciò non siamo tranquilli - ha osservato Gaia Pernarella, consigliere regionale M5S - oggi la provincia non ha impianti, non chiude il ciclo»; no a una riapertura anche da Angelo Tripodi (capogruppo della Lega alla Pisana), per il quale però, «quando Latina Ambiente è fallita, Ecoambiente è stata data a terzi e si è perso il controllo», mentre per Pino Simeone (consigliere regionale FI), «occorre fare fronte comune, ma occorre anche un impianto per trattare almeno 70-80mila tonnellate annue di umido e un sito di stoccaggio per 50-70mila tonnellate». Dal Pd parlano i due esponenti alla Pisana, Enrico Forte e Salvatore La Penna: il primo esclude che domani «possa essere emessa un’autorizzazione, ma occorre arrivare con i documenti», per il secondo «i siti vanno individuati nei prossimi giorni». Appelli alla chiusura anche dai rappresentanti dei comitati, Giorgio Libralato e Paolo Bortoletto, mentre nel dibattito tra consiglieri comunali, quelli di centrodestra sono tornati a criticare il mancato acquisto di Ecoambiente da parte del Comune.
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