«I componenti della professione odontoiatrica presenti negli Organi istituzionali dell’Ordine hanno sollevato la problematica riguardante il cosiddetto “ turismo dentale” cioè quello legato a cittadini della nostra provincia che si recano in altri Paesi per sottoporsi a cure dentarie con la sicurezza di sostenere un costo complessivo inferiore a quello previsto in patria - si legge in un documento dell’Ordine - Infatti, riferiscono che dai loro colleghi giungono ripetute segnalazioni di pazienti con danni dovuti a tali interventi che chiedono di essere curati. Gli interventi riparatori, specie quelli di carattere implantare, si presentano problematici e gli interessati preferiscono non tornare laddove le prestazioni sono state eseguite».
È per questo motivo che gli odontoiatri dell’Ordine stanno predisponendo una guida, unitamente alle Associazioni sindacali odontoiatriche Aio e Andi, «per avvertire i cittadini sulla necessità di un consenso informato nel caso in cui decidano di farsi curare all’estero e di tenere presente i disagi a cui potrebbero andare incontro in caso di mal pratica e le difficoltà per ottenere un eventuale risarcimento».
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