Direttore è Marco Sacchi, responsabile della chirurgia del “Goretti” , la segreteria è affidata a Francesco Favi e Daniel Sermoneta dello stesso reparto. In provincia di Latina si registrano 300 nuovi casi ogni anno, la metà dei quali arriva in ospedale quando è tardi. «Abbiamo trattato oltre 1600 casi - dice Sacchi - e c’è troppo squilibrio tra i casi elettivi e quelli d’urgenza. Quando si arriva con una occlusione, il colon perforato o sanguinante, è tardi. Si opera, certo, ma nei casi complicati la sopravvivenza a distanza è inferiore rispetto ai casi presi per tempo».
Come si previene? Con le campagne di screening che in provincia funzionano bene ma non raggiungono la totalità dell’universo da indagare. Altra ipotesi oltre l’esame del sangue occulto nelle feci e poi eventuale colonscopia? Il questionario ai medici di famiglia sulla base del quale inviare o meno i pazienti a ulteriori accertamenti. «Se preso in tempo il tumore si sconfigge - conclude Sacchi - e da cinque anni ormai l’attività elettiva è in chirurgia laparoscopica, mini invasiva».
© RIPRODUZIONE RISERVATA