Tubatura del comune esplode e danneggia una casa nel 2020: nessun risarcimento per il proprietario

Tubatura del comune esplode e danneggia una casa nel 2020: nessun risarcimento per il proprietario
di Ranjitha Mancini
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Martedì 15 Novembre 2022, 20:30

Da oltre due anni il signor Capitanucci, residente nel centro di Sabaudia, è costretto a camminare su delle pedane nel cortile per poter rientrare a casa ogni volta che la pioggia ne provoca l'allagamento. Crepe profonde nelle mura dell'abitazione, una buca profonda un metro e mezzo e largo un metro nel cortile, coperta solo da una pedana in legno. Questi alcuni dei danni causati da un guasto alle tubazioni del Comune di Sabaudia avvenuto nel 2020. E da allora va avanti un continuo rimpallo di responsabilità tra ente comunale, vecchio e nuovo gestore della fornitura idrica. Ad oggi quindi nessuna riparazione o risarcimento per i danni subiti dalla famiglia Capitanucci.


Il 21 maggio 2020, infatti, la famiglia ha sentito in tarda serata uno scoppio provenire dal proprio cortile. Da quel momento ha avuto inizio una cospicua perdita d'acqua proveniente da una tubazione situata all'interno della proprietà di Capitanucci, ma facente parte delle condutture idriche comunali, allora gestite da Acque Potabili. Soltanto quattro giorni dopo l'incidente i tecnici della società hanno provveduto a riparare il guasto,sostituendo le tubazioni danneggiate. Terminata la riparazione, si sono però limitati a ricoprire l'enorme buca, lasciando aperta una voragine proprio davanti all'ingresso dell'abitazione e dalla quale parte un tubo in plastica scoperto e collegato all'impianto domestico in via temporanea. Peccato che poi nessuno abbia mai riparato i danni causati non solo dal guasto sulle condutture comunali, ma anche dall'importante intervento di manutenzione.


Capitanucci ha richiesto la consulenza di un ingegnere, nella cui relazione si evidenziano non solo i danni evidenti alla pavimentazione del cortile esterno, che è stata rimossa e non ripristinata, ma anche il fatto che il ritardo dell'intervento di Acque Potabili avrebbe portato a gravi infiltrazioni d'acqua al di sotto dell'edificio e quindi ad un indebolimento del terreno sottostante.

Da lì lo scollamento del gradino del portico esterno oltre a diverse crepe, alcune molto profonde, sia nell'androne di ingresso e anche al primo piano della casa. Danni molto gravi, poi constatati anche da Vigili del Fuoco e Polizia Locale. Ha avuto così inizio un lungo e complesso contenzioso, nella cui prima udienza di dicembre 2020 il Comune di Sabaudia si è costituito in giudizio, mentre per la società Acque Potabili non si è presentato nessuno. Inoltre, in quell'occasione il Comune ha sottolineato che la Convenzione allegata al Contratto di Concessione allora in atto con Acque Potabili sollevava l'amministrazione comunale da ogni e qualsiasi responsabilità per danni a terzi.


Visto il protrarsi della situazione, nei mesi scorsi il sindaco Mosca e anche il vice sindaco Secci hanno sollecitato il nuovo gestore a valutare la possibilità di un intervento per porre fine al disagio del proprio concittadino, ma Acqualatina ha ovviamente fatto presente di non potersi assumere l'onere di riparare dei danni riguardanti non l'impianto idrico ma un bene privato, e oltretutto causati da un intervento effettuato prima ancora che la società subentrasse al vecchio gestore.
Nessun risarcimento quindi per un danno di cui non è ancora stato chiarito chi sia il responsabile, ma che da anni costringe la famiglia del sig. Capitanucci, ormai novantenne, a vivere in condizioni precarie all'interno della propria casa.

 

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