«Ero un alcolista e volevo morire». Sono le rivelazioni contenute in una lettera aperta di Tiziano Ferro, il cantante di Latina con un enorme successo in tutto il mondo. Le ha fatte a pochi giorni dall'uscita su Amazon Prime Video del docu-film Ferro girato in parte proprio nella sua Latina e sulla famosa panchina al Parco Falcone e Borsellino dove è nata x-Dono. Nel documentario il cantante si apre senza filtri e tabu, mostrando ancora una volta la sua fragilità che tanto lo hanno fatto apprezzare dal pubblico di tutto il mondo e che racconta gli alti e i bassi della sua vita, con momenti felici, ma anche molti altri difficili e oscuri.
Il racconto
Tiziano si racconta dunque svelando un aspetto molto delicato del suo passato: «Una sera la band mi convinse a bere - si legge nella lettera - E non mi sono fermato più.
Il documentario però ripercorre tutte le tappe salienti della sua vita ed è lo stesso Tiziano a spiegarlo: Ferro per me è un altro tassello alla luce dei miei 40 anni. Un po' storia, un po' diario, un po' terapia, un po' testamento. Di certo celebrazione di un sogno.
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