Fondi, ritrovata la testa della statua romana rubata 42 anni fa in Municipio

Il reperto trafugato
di Mirko Macaro
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Giovedì 25 Febbraio 2021, 18:20

Terza importante notizia di stampo archeologico in pochi giorni, a Fondi. E sempre nel segno dell'Impero romano. Dopo il ritorno alla luce dei resti dell'antico anfiteatro e la restituzione di dieci reperti sequestrati nel 2018 a un privato dalla Guardia di Finanza, è ricomparso un altro pezzo di storia cittadina: la testa di una statua trafugata ben 42 anni fa dall'allora aula consiliare di palazzo San Francesco.

Mancava all'appello dal 1979, è stata rinvenuta dai militari del Nucleo carabinieri Tutela patrimonio culturale di Napoli in una regione al momento non precisata ufficialmente, sembra la Toscana. Comunque sia anche in questo caso l'opera, realizzata in marmo bianco e ritenuta dagli esperti di pregevole fattura, è saltata fuori nell'ambito di un'attività investigativa di ampio respiro finalizzata al recupero di reperti archeologici in casa di un privato. A margine, tramite il ricorso a un'apposita banca dati nazionale, si è potuto associare il pezzo al territorio di appartenenza.

Giovedì mattina il comandante del Nucleo operante, specializzato nell'individuazione di beni antichi rubati, si è recato a Fondi con la sua squadra per il riconoscimento della testa da parte del direttore del museo civico, Alessandro De Bonis, alla presenza del sindaco Beniamino Maschietto e degli assessori Vincenzo Carnevale e Claudio Spagnardi. I dettagli dell'operazione, spiegano dall'amministrazione, saranno illustrati nel corso della restituzione ufficiale del reperto, che avverrà nel mese di giugno, quando le indagini saranno formalmente e concluse.

«Il ritrovamento è a tutti gli effetti un tassello della storia della città che torna al suo posto» spiega il direttore del Museo civico Alessandro De Bonis. «Si tratta di una testa di un uomo in età adulta, probabilmente un togato romano, realizzata da una scuola imperiale di stampo periferico come si evince dalla cesellatura di barba e capelli. La città entrò nell'orbita imperiale grazie a Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto, madre di Tiberio e cittadina illustre del territorio oggi ricadente nel comune di Fondi e, da quel momento in poi, venne abbellita con opere e statue tra cui la testa ritrovata oggi.

Si tratta di un'opera che fa parte della storia antica ma anche recente: dopo essere stata custodita a lungo nell'allora museo, ebbe maggiore visibilità con l'utilizzo della sala espositiva ad aula consiliare fino a quando, nel 1979, venne rubata».

«Un sentito ringraziamento - commentano il sindaco e l'assessore alla Cultura Carnevale - va ai carabinieri che, con un lavoro certosino, ci hanno restituito un pezzo di storia, ma anche ai funzionari del Comune e della Soprintendenza che, presentando denunce di smarrimento complete e dettagliate, hanno consentito ai militari di aggiornare il database in maniera molto precisa. Gli investigatori ci hanno infatti spiegato quanto sia importante tale operazione per la restituzione di beni che, altrimenti, possono rimanere nei depositi giudiziari o in territori lontani rispetto alla collocazione originaria anche per decenni».

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