Beni per un valore complessivo di un milione di euro il cui provvedimento di confisca era stato poi confermato anche in sede di appello, nel febbraio 2012, e dalla Corte di Cassazione, nell'aprile 2013. Poi il trasferimento all'Agenzia nazionale che nel settembre dello scorso anno l'ha inserita nell'elenco di quelle a manifestazione di interesse ed è stata la Regione Lazio a rispondere positivamente all'avviso tanto che pochi mesi fa l'ha ottenuto in consegna. Ora si tratta di trovare una destinazione per il terreno, destinazione che come prevede la normativa deve avere una finalità sociale: è previsto infatti che i beni sottoposti a confisca possano essere destinati a scopi istituzionali da parte di un ente pubblico sia esso Regione o Comune oppure concessi a soggetti quali comunità, anche giovanili, enti, associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, organizzazioni di volontariato.
In questo caso specifico è stato il presidente dell'Osservatorio regionale per la legalità e la sicurezza Giampiero Cioffredi - in occasione della sua partecipazione martedì ad un convegno su trasparenza e legalità promosso dal Comune di Latina a lanciare un appello a lavorare in sinergia sui beni confiscati e sulla loro gestione e a offrire all'amministrazione appena insediata alla guida del capoluogo pontino la possibilità di gestire l'area di via Goya facendone qualcosa di bello e utile per la città. Trasformarlo, insomma, in uno spazio vivibile, accogliente e aperto a tutti, magari un parco giochi. Il futuro di quel terreno dovrebbe quindi essere definito a breve, forse già alla fine della prossima settimana quando Cioffredi tornerà a Latina per effettuare un sopralluogo a via Goya e prendere visione delle condizioni dell'area confiscata. Ad accompagnarlo dovrebbe esserci un rappresentante della nuova Giunta, probabilmente l'assessore alla sicurezza e alla trasparenza Paola Briganti. Il recupero a fini pubblici di un bene acquisito in maniera illegale e con modalità criminali rappresenta anche un messaggio chiaro e inequivocabile per una città come Latina che negli ultimi anni ha deciso di uscire dalla sua decennale indifferenza ed alzare la testa.
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