Terracina, l'amore al tempo del Coronavirus: matrimonio in diretta streaming dalla Svizzera

Terracina, l'amore al tempo del Coronavirus: matrimonio in diretta streaming dalla Svizzera
di Giuseppe Baratta
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Martedì 10 Marzo 2020, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 16:12
L'amore al tempo del coronavirus, può riservare sorprese piuttosto strane, perché sposarsi con l'emergenza è diventato un (grosso) problema. Lo sa bene Laura Scipione, 25 anni, di Terracina, che sabato scorso ha detto il fatidico sì al suo Joël nel medievale castello di Arbon, elegante cittadina sul lago di Costanza in Svizzera, ma è stata costretta a farlo in diretta streaming su internet per far assistere, seppur virtualmente, i famigliari di entrambi bloccati in Italia a causa dell'allerta sanitaria. Il matrimonio è stato celebrato regolarmente, ma con la presenza di metà degli invitati.

«Mia mamma Paola era incaricata di portarmi il vestito e il bouquet, che era stato realizzato da un vivaio di Terracina, anche per questo il giorno prima del matrimonio abbiamo dovuto girare tutta la città alla ricerca di un vestito che poi abbiamo fortunatamente trovato, mentre la sera prima del matrimonio l'abbiamo passata ad assicurarci che la diretta streaming funzionasse senza intoppi - racconta Laura, ingegnere informatico alla Leica Geosystems dov'è specializzata nella Computer Vision - Purtroppo mancava anche il bouquet, così il giorno del nostro matrimonio alcuni amici ce ne hanno portato uno in extremis: è stato un gesto inaspettato, davvero molto apprezzato e così tutto è filato liscio anche se è mancato il calore dei miei cari».

La storia di Laura è comune a molti studenti pontini: nel suo caso da Terracina a Roma per completare gli studi e poi addirittura in Giappone dove ha gestito la computer vision per i rover, i veicoli con le ruote simili a quelli che hanno svolto le missioni su Marte, mentre in Svizzera il suo ruolo è quello di gestire l'insieme dei processi che mirano a creare un modello del mondo reale partendo da immagini bidimensionali. Laura vive in Svizzera dal gennaio dello scorso anno e ha conosciuto il suo Joël otto anni fa in Italia, lui è svizzero ma ha vissuto quasi tutta la sua vita nella Capitale e ha studiato medicina al Campus Bio-Medico di Roma.

Non è stato facile per gli sposini avvertire i rispettivi parenti. «Mia mamma era già in aeroporto, quando l'abbiamo chiamata per dirle di non venire perché il direttore sanitario dell'ospedale dove lavora Joël gli aveva comunicato pochi minuti prima che non sarebbe dovuto entrare a contatto con persone provenienti dall'Italia, è stata una decisione difficile da prendere ma ha prevalso il senso di responsabilità - durante il matrimonio, c'erano solo i nostri amici svizzeri e quelli italiani che sono qui. Ci sposeremo anche in Italia, il prossimo giugno a Formia, voglio sperare che tutto sia più tranquillo».
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