Teatro romano di Terracina, Di Mario: «Dal 2021 via al restauro»

Teatro romano di Terracina, Di Mario: «Dal 2021 via al restauro»
di Rita Recchia
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Martedì 16 Giugno 2020, 10:47
Terminare il 2020 concludendo la fase degli scavi e cominciare il 2021 passando al restauro: questo il cronoprogramma nell'agenda di Francesco Di Mario, funzionario di zona della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Latina, Frosinone e Rieti che sta seguendo passo passo l'evoluzione dei lavori per il recupero del teatro romano a Terracina. Il cantiere è ripartito ufficialmente qualche giorno fa dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia, e i motori si sono immediatamente scaldati. Vorrei poter continuare in questo modo- ci ha detto il funzionario della Soprintendenza- Terracina merita tutto questo per la straordinaria ricchezza delle sue testimonianze.
L'entusiasmo è tanto, giustificato dal fatto che adesso si comincerà anche con la parte, altrettanto preziosa, delle pubblicazioni che permetterà di integrare la storiografia fin'ora esistente su Terracina: Un gruppo di studi farà dei rilievi nella parte alta del teatro romano con tecniche moderne e questo permetterà di integrare gli studi condotti fino ad oggi. Mani che oramai già da qualche anno scavano, sfiorano, tirano fuori diventano un tutt'uno con altre mani che scrivono, sistemano, aggiungono con l'obiettivo comune di donare a chi guarda e a chi legge la sensazione netta di toccare l'incredibile storia di questa città. E non solo teatro romano, ma anche il Capitolium dove sono previsti spazi museali, e la chiesa del Purgatorio con un intervento complesso per restituirle la solidità persa nel tempo. Ma di fatto è il cantiere di questo teatro del I secolo d.C. che sta venendo fuori ad avere un fascino particolare. Stiamo andando avanti velocemente e tutti i progetti sono completi- ci spiega l'archeologo- La fase degli scavi permetterà di portare alla luce tutto il teatro con la cavea e il portico davanti la Via Appia, seguirà il rilievo di tutto inserito nel contesto urbano antico.
Fatto ciò si passerà alla fase del restauro che punta a restituire la rifunzionalizzazione del luogo, in questo modo il foro tornerà ad essere fattivamente centro della vita politica, culturale e religiosa della città, esattamente come nel passato. Il tutto racchiuso in un'unica piazza, come un tesoro in uno scrigno. Per quanto riguarda il tempio a tre celle, ovvero il Capitolium, con la prima tranche del finanziamento i lavori riguarderanno l'interno per realizzarne uno spazio museale. Con gli altri 250 mila euro si penserà alla messa in sicurezza e restauro dell'esterno e della parte superiore.
In pratica i restauratori interverranno nelle celle,quindi nei luoghi sacri, e ci sarà l'illuminazione e la messa in sicurezza della colonna e di uno dei muri in alzato. Per la chiesa del Purgatorio il lavoro sarà più complicato- termina Francesco Di Mario- Gli ingegneri strutturisti hanno fatto delle simulazioni individuando i punti più critici e si lavorerà di conseguenza. Durante i lavori la chiesa sarà chiusa, ma le cose belle, si sa, hanno bisogno del loro tempo. Rita Recchia
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