Spaccio di droga tra Sabaudia e San Felice Circeo, arrestati due fratelli e sospeso un poliziotto

Spaccio di droga tra Sabaudia e San Felice Circeo, arrestati due fratelli e sospeso un poliziotto
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Martedì 11 Ottobre 2022, 16:32

Due fratelli, Francesco e Leonardo Corni di 31 e 39 anni sono stati arrestati questa mattina su disposizione del Gip del tribunale di Latina per un giro di spaccio di droga tra Sabaudia e San Felice Circeo. Ad eseguire l'ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari sono stati gli agenti della squadra mobile con l'ausilio di unità cinofile di Nettuno. Con la stessa ordinanza è stata disposta l'applicazione della misura cautelare della sospensione dal servizio per la durata di 12 mesi a carico di un assistente della Polizia di Stato, Marco Veglianti, in servizio presso di un'altra Questura.

Nell'ambito dell'inchiesta sono state effettuate delle perquisizioni domiciliari a carico di altre due persone, un 40enne italiano ed un 37enne tunisino, indagate nell'ambito del medesimo procedimento.

«Da quanto emerso dal complesso dell'attività investigativa - spiega la Questura di Latina in una nota - che ha visto coinvolte altre sei persone quali indagati in stato di libertà, il 39enne ed il 31enne risultano essere stati i gestori di una fiorente attività di spaccio nel territorio di Sabaudia e San Felice Circeo, effettuando numerose cessioni di cocaina, almeno una trentina, ad una vasta e variegata platea di assuntori tra il 2020 ed il 2021.

L'estrema accortezza dimostrata dagli indagati, con particolare riguardo ai luoghi dove occultare lo stupefacente, ha reso più complessa l'attività investigativa. Nonostante tali difficoltà ed a riscontro di quanto ipotizzato, in corso di attività sono stati effettuati quattro arresti in flagranza, due soggetti sono stati deferiti in stato di libertà e si è proceduto al sequestro di mezzo chilo circa di cocaina. L'agente di polizia coinvolto nell'indagine, legato da un vincolo di amicizia ai due soggetti arrestati oggi, ha partecipato all'attività di spaccio al dettaglio, tentando di carpire notizie utili dagli agenti della Squadra mobile impegnati nell'attività investigativa; inoltre, è stato accertato come questi abbia lavorato presso l'azienda del 39enne nel periodo in cui era assente per malattia».

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