Sos al Ministro dai giudici di pace: a Latina situazione fuori controllo

Sos al Ministro dai giudici di pace: a Latina situazione fuori controllo
di Elena Ganelli
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Sabato 13 Giugno 2020, 08:04

L'Ufficio del Giudice di pace di Latina non è più in grado di garantire il funzionamento della struttura e senza l'apporto di nuove unità di personale la situazione non può che precipitare ulteriormente. Lo scrive il direttore Remigio Pecchia in una lettera inviata al Ministero della giustizia, al Presidente della Corte di appello, al Presidente e al dirigente del Tribunale di Latina oltre che al commissario straordinario dell'Ordine degli avvocati con la quale lancia un grido di allarme per «la catastrofica situazione in cui versa l'ufficio a causa della carenza di personale amministrativo», situazione che lo porta a declinare «ogni responsabilità in ordine a eventuali ritardi o omissioni».
TRE PAGINE
In meno di tre pagine il dirigente racconta con i numeri quale è il carico di lavoro e quanti sono i dipendenti sui quali tale carico ricade. A fronte di una pianta organica che prevede 15 unità attualmente negli uffici di via Vespucci sono in servizio effettivo dieci persone tre delle quali andranno in pensione tra ottobre 2020 e il 2021. Il conto è facile: il prossimo anno, a completamento dei collocamenti a riposo, l'ufficio potrà contare su sei unità amministrative oltre al centralinista non vedente. E non è tutto perché attualmente sono in malattia l'assistente giudiziario addetto all'ufficio iscrizioni a ruolo settore civile e alla pubblicazione delle sentenze e il cancelliere addetto al settore penale.
I NUMERI
Poi ci sono i dati sui fascicoli. Le cause sopravvenute, soprattutto nel settore civile, sono 6/7mila. Nel dettaglio, come spiega il direttore Pecchia nella sua nota, nel 2018 risultano sopravvenute 7053 cause civili; nel 2019 5076 e nel 2020 dato aggiornato all'11 giugno scorso - altre 1790. E ancora sono pendenti 2607 ricorsi per decreto ingiuntivo dei quali circa 500 già emessi dai giudici e in attesa solo di pubblicazione. Per quanto riguarda invece i decreti ingiuntivi pubblicati dal 1 gennaio al 12 marzo di quest'anno sono 1387 che hanno raggiunto quota 1411 all'11 giugno scorso.
LE INCOGNITE
«C'è stato scrive il dirigente un rallentamento se non un blocco nella pubblicazione dovuto al fatto che è aumentato notevolmente il carico di lavoro della cancelleria civile». Dalla ripresa delle udienze civili trattate con modalità telematiche considerato che l'ufficio di via Vespucci non ha ancora attivato il processo telematico e quindi si procede solo con il cartaceo «risulta una media di mail di posta certificata all'unico indirizzo che comprende sia il settore civile che il penale che oscilla tra le 250 e le 400 al giorno, in entrata e in uscita. Dall'inizio dell'anno a oggi sono stati 1767 i fascicoli trattati in udienza civile mentre risultano ancora da evadere circa 300 richieste di esecutorietà». E non è ancora tutto perché «in assenza dell'assistente addetto si procede con fatica alla pubblicazione delle numerosissime sentenze che sono state depositate nel mese di maggio, sentenze per le quali si dovrebbe procedere al pagamento dei giudici per l'attività prestata». Un quadro catastrofico che secondo il direttore potrebbe precipitare ulteriormente senza un potenziamento dell'organico. Tanto da fargli «declinare ogni responsabilità per ritardi o omissioni». Un annuncio che assomiglia tanto ad una resa.
Elena Ganelli
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