Latina, la Asl: «Situazione critica, sempre mascherine anche all'aperto»

Latina, la Asl: «Situazione critica, sempre mascherine anche all'aperto»
di Laura Pesino
3 Minuti di Lettura
Martedì 22 Settembre 2020, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 12:30
Non fa sconti il covid in provincia di Latina, che continua a dilagare da nord a sud del territorio. I numeri dei contagi sono ormai quelli di un allarme perché la diffusione appare in molti casi fuori controllo ed è ancora largamente sottovalutata dai cittadini. Quarantuno casi nella sola giornata di ieri, 39 dei quali riguardano pazienti pontini, rappresentano un record assoluto mai raggiunto dall'inizio dell'emergenza sanitaria. E la situazione è resa più grave dal fatto che l'ospedale Goretti è ormai saturo di pazienti covid, tre dei quali ieri erano in attesa di un posto letto in un'ala del pronto soccorso e rischia di dover essere nuovamente riconvertito in nosocomio Covid.
Da questi numeri tra l'altro resta poi fuori il cluster di Formia legato al mercato ittico e al commerciante positivo, di cui ancora non c'è un quadro definito, perché si attende l'esito dei tamponi fatti ai soggetti risultati positivi al test rapido.

IL VERTICE
La situazione dell'intera provincia è stata discussa ieri in Prefettura con il Dipartimento di prevenzione della Asl da cui si attende una dettagliata relazione sull'emergenza e la situazione sanitaria. Da quanto si apprende è possibile che dall'azienda sanitaria locale vengano richieste analoghe misure già adottate in questi giorni nei a Formia e Roccagorga da estendersi in tutti comuni del territorio, a partire dall'utilizzo della mascherina anche all'aperto. Del resto, è sotto gli occhi di tutti che in pochi rispettano le prescrizioni e il distanziamento sociale e i risultati si contano giorno dopo giorno sui bollettini diramati dalla Asl segnando una crescita di casi che nel solo mese di settembre è arrivata a quota 285. E' la stessa Azienda sanitaria che sottolinea la situazione, rimarcando che i contagi si distribuiscono in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio provinciale e che nei prossimi giorni è di fondamentale importanza, anche alla luce dell'imminente apertura di tutte le scuole, che tutti i cittadini si attengano scrupolosamente alle disposizioni in materia di prevenzione del contagio.

LE MASCHERINE
«In particolare sottolinea la Asl si ritiene importante l'uso della mascherina in tutte le occasioni di contatto con altre persone, ancorché conosciute, anche nelle ore diurne. Evitare, nel limite del possibile, la frequentazione di luoghi affollati, soprattutto in locali senza adeguato ricambio d'ario e utilizzare sistematicamente prodotti idonei all'igiene delle mani dopo aver toccato oggetti in luoghi pubblici. Come noto, ad oggi l'unica arma davvero disponibile per ridurre la diffusione del contagio consiste nell'adozione di comportamenti responsabili a tutela della salute di tutti. In questa fase di importante rialzo dei contagi la collaborazione tra istituzioni sanitarie, forze dell'ordine, amministrazioni comunali e cittadini deve essere massima. Si tratta di una situazione da monitorare con la massima attenzione durante le prossime due settimane allo scopo di verificare se, attraverso l'adozione di comportamenti più controllati, si creano le condizioni per il ridimensionamento della diffusione del contagio nella provincia».

I CLUSTER
Quanto ai numeri, resta preoccupante la situazione di Roccagorga (ancora sotto stretta osservazione e in attesa dell'esito completo di tamponi) e quella di Formia per il cluster che si sta allargando anche in altre zone del sud pontino, ma non va meglio per comuni come Aprilia, che solo ieri ha registrato 16 casi, e Latina, che ne segna 11 nelle ultime 24 ore e ha visto una crescita costante da agosto ad oggi. In questi casi non c'è un unico cluster ma più link epidemiologici che continuano a diffondersi, di cui fanno parte ancora casi da rientro, che la Asl sta faticosamente cercando di tracciare e tenere sotto controllo. Fra i 41 casi pontini c'è ancora un link dalla Sardegna e uno dalla Romania, mentre gli altri pazienti sono familiari e contatti di casi già noti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA