Sis 118, il presidente Balzanelli: «Servono riforma e investimenti, nel Pnrr neanche un centesimo»

Un momento del dibattito a Sabaudia
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 25 Marzo 2022, 17:13

Riformare il sistema 118 e soprattutto investire in personale, formazione e tecnologia, anche se «nel Pnrr per il 118 non c'è neanche un centesimo». Lo ha denunciato il presidente della società scientifica Sis 118, Mario Balzanelli, durante il congresso che ieri lo ha confermato alla guida dell'organizzazione, in corso di svolgimento a Sabaudia.

Durante un confronto con i giornalisti sul tema "Comunicare in emergenza, comunicare nell'emergenza" Balzanelli ha parlato di «catastrofico errore di programmazione sanitaria trentennale, va potenziato il 118 come modulo organizzativo autonomo e gli va restituita la capacità di governo autodeterminarsi».

Rispetto al numero unico dell'emergenza «la nostra funzione è stata confusa con un call center che potrebbe stare pure in Albania, in verità la presenza sul territorio e la conoscenza sono fondamentali e per questo chiediamo di mettere al 112 una risposta automatica, l'indicazione che se si chiama per un'emergenza sanitaria digitando 1 si viene messi a contatto con la centrale operativa, sono sei secondi in tutto e possiamo salvare vite». 

Ma nell'assistenza «non deve mancare nulla, dalla formazione all'addestramento a livello internazionale, noi vediamo i pazienti per primi, in periodo Covid chi chiamava per la febbre  il giorno dopo non riusciva a respirare, poi ci accorgevamo dalla tac che il danno era già avvenuto». Proprio la Sis 118 propose di dotare almeno le persone più fragili di un saturimetro.  E ancora «andava detto che il coronavirus ha migliaia di varianti, farlo capire alle persone, invece si è preferito predisporre un'applicazione che si chiama immuni, è passato il messaggio che il vaccino ti dà immunità ed è una sciocchezza, perché ti protegge questo sì, ma non ti rende immune»

Il futuro? Innovazione tecnologica, per la quale servono appunto investimenti che oggi non ci sono: «Le centrali devono vedere quello che succede, esiste tecnologia, degli occhiali che consentono di trasmettere ciò che sta avvenendo, dotazioni moderne da fornire alle ambulanze, tutto ciò che può aiutare a salvare vite». Prossimo passo, droni che saranno in grado di trasportare defibrillatori e farmaci d'emergenza nelle zone impervie. La presentazione domani - sabato 26 - nel corso del congresso. Dal 28 aprile i primi esperimenti 

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