Coletta di nuovo sindaco: «Non vedo l'ora di rimettermi al lavoro per la città». Bono resta fuori dal Consiglio comunale

Coletta di nuovo sindaco: «Non vedo l'ora di rimettermi al lavoro per la città». Bono resta fuori dal Consiglio comunale
di Andrea Apruzzese e Marco Cusumano
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Venerdì 9 Settembre 2022, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 16:48

Esattamente alle ore 18.53 di ieri è arrivata la proclamazione più travagliata nella breve storia della città Latina. Il presidente della commissione elettorale, Luca Venditto, dopo due giorni di riunioni, ha proclamato nuovo sindaco di Latina Damiano Coletta. Nessun nuovo ballottaggio, quello già effettuato viene considerato valido perché è un atto autonomo rispetto al primo turno, annullato nelle 22 sezioni poi tornate al voto. Questa la decisione adottata, ma ovviamente resta l'ombra di un possibile ennesimo ricorso al Tar che potrebbe rimettere tutto in discussione.

Dopo la proclamazione del sindaco, l'aula consiliare è esplosa in un applauso sentito ma non certo fragoroso come quelli del 2016 e del 2021. E' ovvio che la situazione ora è molto più delicata, Coletta dovrà di nuovo trovare i numeri per governare e il centrodestra potrebbe sfiduciarlo da un momento all'altro. Se questa è ancora l'intenzione reale.

«ORA TUTTI AL LAVORO»
Dal neosindaco arriva un nuovo appello alla maggioranza, «a lavorare insieme per il bene della città», come lo fece già un anno fa. D'altronde, «segnali di disponibilità al dialogo stanno già arrivando». L'anatra zoppa è rimasta, anzi si è aggravata, e Damiano Coletta, nella prima conferenza stampa, tenuta immediatamente dopo la proclamazione, non se lo nasconde, ma invita a osservare che «c'è una differenza: nella precedente consiliatura abbiamo lavorato alacremente, soprattutto per presentare i progetti Pnrr. Oggi i numeri vanno trovati, nel rispetto del voto degli elettori. La politica deve mettere da parte bandiere e divisioni, la fase elettorale è conclusa, ora deve arrivare la fase operativa, una maggioranza deve formarsi attorno a punti programmatici, il Bilancio è stato approvato. Non si possono prendere le distanze dalle esigenze di cittadini e cittadine. Latina è stata ferma in questi mesi, rispetto il lavoro dei commissari, ma io ora avverto la responsabilità di ripartire».

DUE MESI DOPO
Coletta inizia la sua conferenza stampa citando Enzo Tortora e il suo ritorno alla conduzione di Portobello dopo gli anni delle vicende giudiziarie: «Dove eravamo rimasti? Io sono rimasto all'8 luglio, esattamente due mesi fa, c'era una chiave da girare, e da domani iniziamo a farla girare». Coletta cita quindi gli appuntamenti più importanti, i progetti del Pnrr, la gestione dei rifiuti, la macchina amministrativa, con i concorsi banditi per le assunzioni, il turismo, con la Dmo, l'Università, il Garage Ruspi, la riapertura del teatro.

«Mi rivolto anche a quella parte di città che non mi ha votato, e non è minimale: ha avuto la sua percentuale, e questa non è una sfida che riguarda Damiano Coletta; cominciamo a pensare in termini di città e di comunità e questa comunità merita rispetto». Si toglie i sassolini dalle scarpe, quando afferma che «sono stati fatti tanti discorsi su ricorsi per il ballottaggio. Io non entro nel merito di scelte future, ma mi auguro che si ponga fine a una vicenda che non ha fatto bene alla politica, questa situazione ha creato disagio ai cittadini, è stata una campagna anche troppo avvelenata, divisiva, con toni accesi e violenti. A questo punto, si deve porre il triplice fischio finale». Coletta ringrazia il commissario e i sub commissari e la macchina amministrativa, che «hanno governato la città in un momento non facile», e precisa che nelle prossime ore continuerà a collaborare con il commissario («Non ho ancora il potere di delibera nella fase di transizione», ricorda).

E poi le domande dei cronisti, una centrale: i tempi: Coletta afferma che «per il primo Consiglio comunale decorrono massimo 10 giorni per la convocazione dalla proclamazione (quindi entro il 18 giugno, ndr) e altri 10 giorni per svolgerlo (quindi entro il 28 giugno, ndr). Diciamo che lo faremo alla prima data utile dopo le elezioni politiche, visto che in questo momento c'è attenzione per le vicende nazionali».

INCOGNITA SFIDUCIA
Questo significa che la maggioranza potrebbe porre la mozione di sfiducia, che comunque dovrà poi essere successivamente calendarizzata entro altri 10 giorni, non potrebbe avvenire prima di ottobre. Ovvero a elezioni politiche già finite, il che potrebbe influire non poco sulle decisioni del centrodestra. Infine, la giunta: «Ci sarà una delega per le connessioni periferia-centro, per un territorio, i borghi, che necessita di questo collegamento. Sicuramente ci saranno cambiamenti in giunta, nel gioco delle vicende accadute. Dobbiamo considerarlo un tempo ulteriore in cui abbiamo riflettuto sull'attività svolta». Poi, un appello a tutte le forze: «Bisogna andare più spediti della volta scorsa nella formazione delle commissioni». E infine ricorda con piacere «i 2.500 messaggi che mi sono arrivati: risponderò a tutti, me ne restano ancora 500».

IL NUOVO CONSIGLIO
Come candidati sindaco, entrano in Consiglio Damiano Coletta (eletto sindaco), Vincenzo Zaccheo e Annalisa Muzio.

Nella coalizione del sindaco eletto, Coletta, entrano 5 consiglieri di Latina bene comune (Valeria Campagna, Gianmarco Proietti, Emilio Ranieri, Floriana Coletta, Dario Bellini); 4 del Pd (Enzo De Amicis, Leonardo Majocchi, Tommaso Malandruccolo, Daniela Fiore); due di Per Latina 2032 (Massimiliano Colazingari e Simona Lepori); 1 di Riguarda Latina (Francesco Pannone).

Nella coalizione di Zaccheo entrano invece sei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia (Raimondo Tiero, Matilde Celentano, Andrea Chiarato, Gianfranco Antonnicola, Patrizia Fanti, Gianluca Di Cocco); per la Lega, 5 consiglieri (Giovanna Miele, Massimiliano Carnevale, Vincenzo Valletta, Valeria Tripodi, Roberto Belvisi); per Forza Italia 3 consiglieri (Roberta Dellapietà, Mauro Anzalone, Fausto Furlanetto); altrettanti 3 per Latina nel cuore (Renzo Scalco, Mario Faticoni, Alessio Pagliari); entra 1 consigliere comunale per l’Udc, Antonio Costanzi.

Resta fuori Gianluca Bono del M5S che aveva depositato una memoria alla commissione elettorale chiedendo la proclamazione in virtù dell'apparentamento del 2021 con Coletta. Ma la commissione ha preso una decisione diversa, il M5S resta fuori dal Consiglio ma ha già annunciato che non presenterà ricorso al Tar.

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