«Le sorgenti sono ai minimi storici, anzi forse li hanno anche superati», lo dice il direttore del Consorzio di Bonifica, Tullio Corbo raccontando quello che gli operatori dell'Ente vedono tutti i giorni cercando di scongiurare la carenza d'acqua per uso irriguo, quella cioè prelevata dai canali.
«Forse l'unico anno peggiore di questo fu il 2017 quando abbiamo dovuto chiudere gli impianti perché non eravamo più in grandi di fornire il servizio. Quest'anno, tra tantissime difficoltà e grazie allo sforzo di tutto il personale del Consorzio, sugli impianti irrigui collettivi, vale a dire in pressione, riusciamo a garantire il servizio, benché con turnazioni. Il problema è più grave dove esercitiamo con l'irrigazione di soccorso, cioè dove manovriamo paratoie per deviare l'acqua nei canali dai quali gli agricoltori si approvvigionano con mezzi propri».
E' inoltre vero che, come è stato segnalato più volte anche alle Forze dell'Ordine, le paratoie vengono regolate al centimetro, ma spesso vengono manomesse. Il Consorzio le sigilla con lucchetti antiscasso, ma dopo due ore sono di nuovo manomesse e i lucchetti saltati. «Noi non privilegiamo nessuno e avendo una visione dall'alto dell'intero sistema siamo in grado di dire se è opportuno fare un'operazione piuttosto che un'altra. Non sempre però questo viene capito».
Lo studio per permettere a tutti di usufruire del servizio è fatto dunque al millimetro perché bisogna razionare il più possibile e permettere a tutti di avere l'acqua: «Continueremo a operare distribuendo la risorsa che c'è con oculatezza e cercando di arrivare all'ultimo agricoltore dell'impianto di distribuzione e ora, nonostante la drastica riduzione di portata e le tante rotture, anche se a giorni alterni o stabilendo le chiusure di alcuni settori e aperture di altri, stiamo riuscendo a dare il fabbisogno degli impianti irrigui in pressione».
Ma con queste giornate torride e nessuna previsione di pioggia, che cosa accadrà? «Se non piove è naturale che le portate diminuiscano, ci adatteremo alla situazione e distribuiremo l'acqua delle sorgenti come facciamo ora e probabilmente sarà necessario fare turnazioni ancora più ridotte».
Corbo parla anche dei progetti presentati qualche tempo fa e in corso di realizzazione che serviranno a utilizzare le acque in uscite dei depuratori per irrigare i campi: «Al momento non sono attivi, ma sono in fase di conclusione. Abbiamo un progetto che riutilizza i reflui di alcuni impianti di depurazione di Acqualatina a Latina Scalo e Sermoneta ma abbiamo incontrato molte difficoltà nel completamento di alcuni tratti perché i sottoservizi sono infinitamente intrecciati tra loro. Speriamo nell'anno di riuscire a completarli, anche se riguarderà solo la parte nord del Comprensorio e solo un impianto su 15».