Due sono ai domiciliari e gli altri nove sono stati scarcerati, ma lo scandalo del cimitero di Sezze - centro sui Monti Lepini a 20 chilometri dal capoluogo - non si placa. Gli arresti di un mese fa hanno portato alla luce quanti affari ruotassero intorno al camposanto e il coinvolgimento nella vicenda di esponenti politici ha portato alle dimissioni del sindaco, Sergio Di Raimo (Pd) e all'arrivo del commissario. Tra gli indagati, secondo quanto riporta l'AdnKronos, c'era il vice del primo cittadino, ma sull'allegra gestione del cimitero l'ente non aveva di fatto mai vigilato. Anzi, sapendo qual era l'andazzo non era intervenuto. La Spl, società partecipata del Comune che doveva effettuare i lavori al cimitero, era sistematicamente estromessa.
GLI AFFARI
Compravendita di loculi (ne sono stati sequestrati 16) e legname, festini, prestazioni sessuali in casa del custode - proprio nei pressi del cimitero - riprese da telecamere nascoste, ma anche fiori rubati dalle tombe per poi essere rivenduti. Nemmeno la scoperta di una piscina realizzata dal custode, Fausto Castaldi, intorno alla quale si svolgevano anche delle serate, aveva indotto il Comune a fare qualcosa, se non un'ordinanza che ha lasciato l'opera al suo posto.
Il giudice delle indagini preliminari, Giuseppe Cario, ricostruisce un sistema tanto illecito, quanto remunerativo.
D'altro canto fra tombe realizzate senza autorizzazione (che al limite arrivava dopo) e spostamento di salme che il custode disponeva come nulla fosse, sempre dietro pagamento, tutto era possibile.
Anche tagliare gli alberi presenti al camposanto e vendere il legname (52 quintali, è stato appurato) o recuperare i fiori dei funerali del giorno precedente e farli rivendere al chiosco della compagna del custode, mentre i lavori venivano affidati al figlio di Castaldi.
LE INTERCETTAZIONI
Una tomba? 6.750 euro, il privato va a pagare e chiede 250 euro di sconto. La risposta di Castaldi è inequivocabile: «Tu a me li deve dare i 250 ma sono per i muratori, quelli che fanno - si apprende dalle intercettazioni - chiappano il morto, lo mettono nel furgone, lo portano lì, fanno il cemento e lo chiudono». E alla donna che chiede la ricevuta? «Non te sta a preoccupa' ce sto qua io signo'». Una garanzia, insomma. E se qualcuno mostrava dubbi? «A me non me frega un c... ho finito il cemento, se non lo vuole lo vendo a un altro». Servono fiori? La compagna di Castaldi chiede, il custode risolve: è il 10 febbraio 2019 e l'uomo le risponde di non preoccuparsi che ci sono stati due funerali. Il 23 maggio propone al figlio della donna un affare «s'è buttato uno dal balcone a Santa Maria, ti guadagni cinquanta sessanta euro»). Sempre l'amante suggerisce di sottrarre le rose bianche dall'addobbo di un defunto appena tumulato «quello che è morto, quello la che la mamma non ha una lira, che mi hai detto tu». In Comune tutti sapevano. E tacevano.
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