Latina, festini tra i loculi e salme sparite: il business del cimitero a Sezze

Latina, festini tra i loculi e salme sparite: il business del cimitero a Sezze
di Giovanni Del Giaccio
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Lunedì 19 Aprile 2021, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 17:15

Due sono ai domiciliari e gli altri nove sono stati scarcerati, ma lo scandalo del cimitero di Sezze - centro sui Monti Lepini a 20 chilometri dal capoluogo - non si placa. Gli arresti di un mese fa hanno portato alla luce quanti affari ruotassero intorno al camposanto e il coinvolgimento nella vicenda di esponenti politici ha portato alle dimissioni del sindaco, Sergio Di Raimo (Pd) e all'arrivo del commissario. Tra gli indagati, secondo quanto riporta l'AdnKronos, c'era il vice del primo cittadino, ma sull'allegra gestione del cimitero l'ente non aveva di fatto mai vigilato. Anzi, sapendo qual era l'andazzo non era intervenuto. La Spl, società partecipata del Comune che doveva effettuare i lavori al cimitero, era sistematicamente estromessa.

Sezze e i festini, il guardiano del cimitero rubava i fiori per poi rivenderli insieme all'amante. Affari anche tagliando alberi


GLI AFFARI
Compravendita di loculi (ne sono stati sequestrati 16) e legname, festini, prestazioni sessuali in casa del custode - proprio nei pressi del cimitero - riprese da telecamere nascoste, ma anche fiori rubati dalle tombe per poi essere rivenduti. Nemmeno la scoperta di una piscina realizzata dal custode, Fausto Castaldi, intorno alla quale si svolgevano anche delle serate, aveva indotto il Comune a fare qualcosa, se non un'ordinanza che ha lasciato l'opera al suo posto.
Il giudice delle indagini preliminari, Giuseppe Cario, ricostruisce un sistema tanto illecito, quanto remunerativo.

Indagando sull'induzione alla prostituzione - che non riguarda l'operazione Omnia 2 del mese scorso - e i festini in quella casa, con il custode che aveva pagato un tecnico della caldaia ricompensandolo con farmaci stimolanti per il sesso, i carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Latina hanno ricostruito passaggi di denaro per almeno 64.000 euro. Ma c'è sicuramente altro. E la conferma, indirettamente, è arrivata dalla scoperta di una salma scomparsa. A giugno dello scorso anno, mentre i carabinieri già avevano raccolto una serie di indizi, un uomo si è recato sulla tomba del nonno senza trovarlo. Al suo posto, infatti, c'era una donna. Richiesta al Comune, lettera dell'ente - dove era appena andato in pensione il complice del custode, Maurizio Panfilio - che informa sull'assenza di qualsiasi autorizzazione per spostare quella salma. L'esposto in Procura e una richiesta di archiviazione, ma l'indagine Omnia 2 ha portato alla scoperta di ciò che era accaduto e così l'opposizione dei familiari del defunto scomparso consentirà di fare luce anche su questo episodio.


D'altro canto fra tombe realizzate senza autorizzazione (che al limite arrivava dopo) e spostamento di salme che il custode disponeva come nulla fosse, sempre dietro pagamento, tutto era possibile.
Anche tagliare gli alberi presenti al camposanto e vendere il legname (52 quintali, è stato appurato) o recuperare i fiori dei funerali del giorno precedente e farli rivendere al chiosco della compagna del custode, mentre i lavori venivano affidati al figlio di Castaldi.


LE INTERCETTAZIONI
Una tomba? 6.750 euro, il privato va a pagare e chiede 250 euro di sconto. La risposta di Castaldi è inequivocabile: «Tu a me li deve dare i 250 ma sono per i muratori, quelli che fanno - si apprende dalle intercettazioni - chiappano il morto, lo mettono nel furgone, lo portano lì, fanno il cemento e lo chiudono». E alla donna che chiede la ricevuta? «Non te sta a preoccupa' ce sto qua io signo'». Una garanzia, insomma. E se qualcuno mostrava dubbi? «A me non me frega un c... ho finito il cemento, se non lo vuole lo vendo a un altro». Servono fiori? La compagna di Castaldi chiede, il custode risolve: è il 10 febbraio 2019 e l'uomo le risponde di non preoccuparsi che ci sono stati due funerali. Il 23 maggio propone al figlio della donna un affare «s'è buttato uno dal balcone a Santa Maria, ti guadagni cinquanta sessanta euro»). Sempre l'amante suggerisce di sottrarre le rose bianche dall'addobbo di un defunto appena tumulato «quello che è morto, quello la che la mamma non ha una lira, che mi hai detto tu». In Comune tutti sapevano. E tacevano.

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