Scritte contro il presidente del Latina Calcio 1932, usati i manifesti elettorali del 2011

I vecchi manifesti elettorali usati per gli striscioni contro Terracciano
di Marco Cusumano
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Martedì 21 Gennaio 2020, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 16:34
Manifesti attaccati in diverse zone del centro, ma anche scritte con la vernice nera all’ingresso della Curva Nord dello stadio Francioni. La “protesta” dei tifosi contro il presidente della società Antonio Terracciano va avanti ormai da qualche giorno, anche se le motivazioni sono ignote ai più.

La società, attraverso le parole del vice presidente Giuseppe D’Apuzzo, ha reagito in maniera sdegnata all’iniziativa dei tifosi: «Dietro a una mano insensata che ha agito c’è una regia occulta che combatteremo con tutte le nostre forze e andremo avanti sempre a testa alta come fatto in questi tre anni di Latina Calcio 1932».

Niente firme sui manifesti, nessuna sigla di gruppi organizzati. Ma c’è un particolare che merita di essere evidenziato, un dettaglio non certo trascurabile. La carta utilizzata dai “tifosi” per realizzare i manifesti contro Terracciano è quella dei manifesti elettorali stampati per le elezioni comunali del 2011 a Latina. Sul retro si vede infatti il simbolo della lista del “PDL - Popolo delle Libertà” a sostegno del candidato a sindaco Giovanni Di Giorgi, che vinse quella tornata elettorale.

Come mai, a distanza di nove anni, quei manifesti elettorali sono a disposizione di tifosi anonimi che imbrattano la città per contestare il presidente del Latina Calcio 1932? Dove sono stati custoditi i manifesti? Da chi e per conto di chi? Al momento le domande restano senza risposta, ma di certo le forze dell’ordine stanno lavorando per chiarire i contorni di questa vicenda.

I legami poco limpidi tra tifoserie e politica non sono certo una novità nella storia di Latina, specialmente se si considera quanto sta emergendo nell’ambito dei processi in corso e, in particolare, rispetto alle dichiarazioni dei pentiti del clan Di Silvio che hanno fatto riferimento a interi “pacchetti” di voti provenienti dalla tifoseria del Latina Calcio dell’epoca. Ormai, dopo l’arresto di Pasquale Maietta, il panorama è completamente mutato: c’è una società nuova, con una dirigenza diversa che non accetta condizionamenti.

Nella nota diffusa dopo la comparsa delle scritte, il vice presidente Giuseppe D’Apuzzo usa parole dure: «Non vogliamo assolutamente prestare il fianco, né lasciarci intimorire da questi atteggiamenti ignobili che la dicono lunga sul valore delle persone che hanno agito. A loro va il nostro forte dissenso per aver messo in atto un’azione nel pieno anonimato e soprattutto perché non hanno il coraggio di motivare questo loro livore nei confronti del nostro massimo dirigente che rimane una persona stimata ed onorabile. Il tempo è galantuomo e queste persone non potranno mai fregiarsi dell’appellativo di tifosi, perché tifare una squadra è altra cosa rispetto alle basse offese a cui sono abituati».

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