Scambiano tumore per una bronchite, uomo muore: condannati clinica e medico di Latina

Il tribunale di Latina
di Giovanni Del Giaccio
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Lunedì 17 Ottobre 2016, 20:51 - Ultimo aggiornamento: 20:54
Gli dissero che aveva la bronchite, in realtà era un tumore al polmone per il quale due anni dopo è morto sotto i ferri, durante un'operazione di rimozione di aneurismi aortici.

Oggi il giudice Laura Mancini, del Tribunale di Latina, ha condannato  la clinica San Marco e il radiologo che aveva eseguito l’esame nel 2005 a pagare un risarcimento di 300.000 euro agli eredi dell’uomo deceduto nel 2007. Quel decesso secondo moglie e figlie della vittima assistite dall’avvocato Renato Mattarelli  è avvenuto a causa dalla mancata diagnosi di un tumore.

«Il Tribunale - spiega l’avvocato - ha accolto la tesi secondo cui fra la mancata diagnosi del cancro nel 2005 e la successiva e ritardata diagnosi del 2007, il tumore al polmone era progredito velocemente sottraendo all’uomo ampie possibilità di sopravvivenza e comunque un rilevante numero di anni di vita».

Una vicenda giudiziaria particolarmente complessa e che ha visto fasi di criticità quando il giudice - a seguito di una prima perizia medico-legale totalmente negativa per le eredi dell’uomo - ha deciso di chiudere la causa. Successivamente, però, ha dichiarato la sostituzione del consulente nominato «per evidenti incongruenze» - dice Mattarelli. «Per il nuovo perito, non solo le ombre del tumore ma anche quelle degli aneurismi erano ben visibili in quella lastra radiografica del 2005 refertata con diagnosi di una semplice bronchite. Per questo il Tribunale non ha ritenuto condivisibile la difesa della Clinica San Marco e del radiologo secondo cui solo nella successiva lastra del 2007 erano evidenti le tracce del tumore e degli aneurismi. Era evidentemente troppo tardi».
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