Problemi dopo l'intervento a Roma, salvata all'ospedale di Formia. Il grazie dei figli

Problemi dopo l'intervento a Roma, salvata all'ospedale di Formia. Il grazie dei figli
di Giovanni Del Giaccio
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Domenica 19 Luglio 2020, 10:00

«Non potremo mai smettere di ringraziare i medici dell’ospedale di Formia, per lo straordinario lavoro fatto e per avercela salvata dall’incubo romano. Oggi possiamo dire che la sanità eccellente non esiste soltanto altrove, lontano da qui e nelle grandi città come Roma e Milano, ma è anche nel nostro territorio, a due passi da casa».

E' un passaggio della lettera scritta dai figli di una donna di Fondi, operata a Roma per l'asportazione dell'utero che ha rischiato di perdere la vita a seguito delle complicazioni successive all'intervento e che al "Dono Svizzero" di Formia è stata salvata. Una nota di ringraziamento nella quale i ragazzi parlano di "miracolo" è stata spedita al direttore generale della Asl, Giorgio Casati, oltre che al dirigente della chirurgia formiana, Vincenzo Viola. (foto sotto)

La ricostruzione

La signora - 50 anni - era stata in un ospedale romano per l'asportazione dell'utero a causa di una fibromatosi ovvero un eccessivo aumento di volume dell'organo. Intervento delicato, ma ormai considerato di normale amministrazione. Operazione riuscita, ma dimissione forse affrettata, tanto che nei giorni successivi la donna avverte dei problemi molto seri, tanto da richiedere l'intervento dell'ambulanza dell'Ares 118. La signora viene inizialmente trasportata al "San Giovanni di Dio" di Fondi, dove il medico Francesca Lippa si rende conto della presenza di una lesione all'intestino causata probabilmente dal precedente intervento. Serviva una nuova e urgente operazione, così è stata allertata l'équipe del "Dono Svizzero"   dove la signora è stata  sottoposta all'intervento e date le sue condizioni posta per alcuni giorni in coma farmacologico, passaggio necessario per  un migliore decorso post operatorio. Dopo quasi un mese di permanenza in ospedale,  ora sta bene ed è in via di  completa guarigione.

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Per questo i figli, 20 e 15 anni, hanno deciso di scrivere: «Eravamo tranquilli –raccontano i due- quando nostra madre si è ricoverata per l’intervento di asportazione dell’utero. In uno dei migliori ospedali italiani ci aspettavamo un pieno successo dell’operazione e di averla a casa presto e in salute. Invece, a un tratto, le cose hanno preso una piega contraria a quella immaginata. Dopo la nostra esperienza  riflettiamo su quanti professionisti ottengono bellissimi successi sul nostro territorio e cerchiamo di premiarli dando loro fiducia per la risoluzione dei nostri problemi. Noi lo abbiamo fatto, forse tardi, ma fortunatamente poi tutto è andato bene. Sicuramente tutti possono sbagliare, è però importante essere in grado di rimediare e a Formia abbiamo trovato un’equipe che, con grande senso del dovere, ha rimediato a errori non propri senza battere ciglio e in maniera brillante»

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