Sabaudia, il Canale romano a rischio: interviene la Regione

Sabaudia, il Canale romano a rischio: interviene la Regione
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 12:10

L'assessore regionale Roberta Lombardi ha convocato un tavolo di confronto per affrontare l'annoso problema del canale romano, in stato abbandono. L'assessore parla di un concreto «rischio di danni alle persone che transitano liberamente nella zona». «Sono rimasti prive di riscontro - commenta Lombardi - le innumerevoli richieste di intervento da parte della proprietaria Anna Scalfati, alle autorità competenti. Si ritiene necessario un intervento al fine di prendere provvedimenti urgenti per la messa in sicurezza della zona in modo da evitare possibili incidenti e danni a cose o a persone».

L'assessore ha convocato all'incontro numerose istituzioni: i sindaci di Sabaudia e San Felice Circeo, la Prefettura di Latina, la Soprintendenza ai Beni Culturali, Agenzia del Demanio, Parco del Circeo, Capitaneria di Porto, ufficio Marittimo e la proprietaria Anna Scalfati. L'appuntamento è per il 4 novembre a Roma «per valutare la riattivazione di un tavolo o se possibile nell'immediato di decidere e provvedere agli interventi necessari e più opportuni per la sicurezza».

L'assessore ricostruisce nel dettaglio la situazione che si è creata nella zona del lago di Paola. «Faccio seguito alla mia precedente comunicazione del 28 maggio 2022 - scrive Lombardi - per comunicarvi che persiste ancora il grave pericolo di crollo del Canale Romano del Lago di Paola di proprietà della famiglia Scalfati.

Come avevo già rilevato nella precedente missiva l'intero complesso del Lago di Paola è stato oggetto di importanti riconoscimenti di rilevanza internazionale e l'intero ecosistema del lago ricopre un interesse internazionale tale da essere tutelato dalla Direttiva Habitat. Ciononostante mi segnalano ancora una totale assenza di adeguato monitoraggio sugli scarichi fognari, sull'abbandono di rifiuti, sulla presenza di agenti chimici derivanti da agricoltura intensiva, sull'interramento dei canali di bonifica che alimentano di acqua dolce il bacino salmastro. Nel corso degli anni vi è stata la maggiore e più grave manomissione del Lago di Paola, effettuata tempo addietro con la demolizione arbitraria e fraudolenta della Chiusa Pontificia, chiusa realizzata nell'ottocento a tutela dello scambio delle maree e della conservazione del muro di epoca Augustea di cui non si è mai riuscito a chi ricondurre la responsabilità di tali intrerventi». Tutto ciò porta al rischio di occlusione dei due canali di scambio delle acque, quello di Torre Paola e quello di Caterattino.

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