A Sabaudia le prime soldatesse d'assalto: in quattro ottengono il brevetto e battono anche gli uomini

A Sabaudia le prime soldatesse d'assalto: in quattro ottengono il brevetto e battono anche gli uomini
di Ebe Pierini
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Sabato 3 Gennaio 2015, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 16:57

LATINA - Gli occhi brillano ancora di più su quel viso imbrattato del nero e del verde delle creme di mascheramento che utilizzano per mimetizzarsi. Hanno dovuto superare prove durissime, in condizioni climatiche difficili ma, alla fine, l'ambita medaglia con il numero del brevetto l'hanno conquistata. Hanno prima ottenuto la qualifica anfibia dell'Esercito presso il reggimento lagunari "Serenissima" di Mestre e poi anche l'abilitazione anfibia della Marina Militare con il San Marco, a Brindisi.

Hanno carattere, grinta e determinazione le 4 soldatesse del 17° reggimento artiglieria controaerei "Sforzesca" di Sabaudia che sono riuscite nell'impresa di arrivare alla fine della selezione e dei corsi.

Il capitano Valentina Mastrangelo, il 1° caporal maggiore Katia Ricci, il 1° caporal maggiore Filomena Siller e il caporal maggiore Vanessa Dovere si sono piazzate nelle prime posizioni sbaragliando la concorrenza di molti colleghi uomini. Marce zavorrate con indosso zaini pesanti fino a 20 chili, prove di galleggiamento, guadi, attraversamento di un fiume, ribaltamento del battello, montaggio e smontaggio di armi, addestramento al combattimento, studio dei venti e delle maree, topografia, corso roccia ed esplosivi, discesa da un elicottero col fast rope. Tutto questo, unito al caldo, al freddo, alla fatica, al dolore, alla stanchezza, hanno dovuto affrontare le ragazze anfibie pontine.

«Qualsiasi cosa con volontà, testa, costanza e sacrificio si fa - racconta Katia Ricci, 25 anni, di Anagni, che, a Mestre, è stata la prima del corso superando decine di uomini - Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per me e per poter essere, un giorno, d'aiuto ai miei colleghi». «È stato molto faticoso ma rifarei tutto - conferma Filomena Stiller, 24 anni, di Castrovillari, classificatasi 4^ - Ora mi sento un militare più completo. Per fare certe cose ci vuole un pizzico di follia». Quando dici «non ce la faccio più» hai ancora il 30% delle forze in corpo per andare avanti: è quello che si ripeteva Vanessa Dovere quando la fatica si faceva sentire. «Se non fossi stata un militare non avrei mai potuto fare queste esperienze - spiega sorridendo Vanessa - Siamo anfibie ma fuori dalla caserma siamo donne con la stessa sensibilità e gli stessi sogni di tutte le altre».

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