LATINA - Gli occhi brillano ancora di più su quel viso imbrattato del nero e del verde delle creme di mascheramento che utilizzano per mimetizzarsi. Hanno dovuto superare prove durissime, in condizioni climatiche difficili ma, alla fine, l'ambita medaglia con il numero del brevetto l'hanno conquistata. Hanno prima ottenuto la qualifica anfibia dell'Esercito presso il reggimento lagunari "Serenissima" di Mestre e poi anche l'abilitazione anfibia della Marina Militare con il San Marco, a Brindisi.
Hanno carattere, grinta e determinazione le 4 soldatesse del 17° reggimento artiglieria controaerei "Sforzesca" di Sabaudia che sono riuscite nell'impresa di arrivare alla fine della selezione e dei corsi.
«Qualsiasi cosa con volontà, testa, costanza e sacrificio si fa - racconta Katia Ricci, 25 anni, di Anagni, che, a Mestre, è stata la prima del corso superando decine di uomini - Tutto quello che ho fatto l'ho fatto per me e per poter essere, un giorno, d'aiuto ai miei colleghi». «È stato molto faticoso ma rifarei tutto - conferma Filomena Stiller, 24 anni, di Castrovillari, classificatasi 4^ - Ora mi sento un militare più completo. Per fare certe cose ci vuole un pizzico di follia». Quando dici «non ce la faccio più» hai ancora il 30% delle forze in corpo per andare avanti: è quello che si ripeteva Vanessa Dovere quando la fatica si faceva sentire. «Se non fossi stata un militare non avrei mai potuto fare queste esperienze - spiega sorridendo Vanessa - Siamo anfibie ma fuori dalla caserma siamo donne con la stessa sensibilità e gli stessi sogni di tutte le altre».