Sabaudia, gli artificieri fanno brillare le 5 bombe sulla spiaggia: «Intervento complesso, un ordigno era al fosforo»

Sabaudia, gli artificieri fanno brillare le 5 bombe sulla spiaggia: «Intervento complesso, un ordigno era al fosforo»
di Marco Cusumano
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Martedì 9 Febbraio 2021, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 16:49

Erano cinque gli ordigni restituiti dal mare sulla spiaggia di Sabaudia, in località Bufalara. Ieri le granate americane della Seconda guerra mondiale sono state fatte brillare dagli artificieri del 21° Reggimento genio guastatori di Caserta guidato dal colonnello Umberto Curzio.

«L'intervento - racconta il sergente maggiore Francesco Carfora che ha effettuato l'operazione insieme al sergente maggiore capo Giuseppe Zampella - è stato un po' più complicato del previsto, innanzitutto perché il mare stava avanzando rischiando di riprendersi gli ordigni che aveva restituito nei giorni scorsi. Così abbiamo dovuto spostarci di alcuni metri per effettuare l'operazione in un'area più spaziosa, non a ridosso delle onde marine. Inoltre abbiamo scoperto che una delle granate era con caricamento a fosforo, una tipologia particolarmente pericolosa che ha reso necessaria una tecnica specifica». L'intervento è riuscito perfettamente, alle 14 tutti gli ordigni erano stati fatti brillare senza problemi.

Le bombe non erano coperte dalla sabbia della spiaggia di Sabaudia, ma quasi certamente sono state portate in quel tratto dal mare. «E' sicuramente così - spiega il sergente maggiore Francesco Carfora - perché tutte erano coperte da uno strato di salsedine, tipico degli ordigni rimasti a lungo in fondo al mare. Le forti mareggiate hanno trasportato il materiale a Sabaudia». Il gruppo intervenuto ieri era già stato impegnato in due analoghi interventi, lo scorso anno, a Sabaudia e ad Aprilia.

I quattro ordigni, ai quali si è aggiunto un quinto durante le verifiche, erano stati ritrovati lo scorso 26 gennaio sulla spiaggia all'altezza della passerella 3, in zona Bufalara. Dopo la comunicazione della polizia locale la Prefettura ha richiesto l'intervento degli artificieri. Il sindaco Giada Gervasi aveva diffuso un appello ai cittadini affinché evitassero di sostare e avvicinarsi alla zona interdetta, segnalando eventuali altri residui.

«I reperti bellici - spiega il sergente maggiore Francesco Carfora - erano sicuramente pericolosi, specialmente quello al fosforo.

Una persona inconsapevole avrebbe potuto avvicinarsi e toccare il materiale, correndo grossi rischi».

Si tratta di due granate da 105 millimetri, altre due da 75 millimetri di produzione americana, più una mezza granata da 105 millimetri. In questi casi è opportuno segnalare la presenza di oggetti sospetti telefonando ai numeri di emergenza o alla polizia locale, in modo da avviare il procedimento di messa in sicurezza e recupero.

Oltre agli ordigni, il mare ha nuovamente scoperto una porzione di un caposaldo che riaffiora ogni anno, quando la violenza del mare cancella un lungo tratto di duna, sempre in località Bufalara. In questi giorni è ancora visibile il piccolo bunker, probabilmente una riservetta per munizioni, con accanto una nicchia che probabilmente ospitava le radio. La struttura faceva parte di una catena di tre bunker e successivamente venne occupata dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale.

Marco Cusumano

 
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