Latina, Roberto Berardi in pericolo di vita: Manconi incontra il procuratore capo di Roma

Latina, Roberto Berardi in pericolo di vita: Manconi incontra il procuratore capo di Roma
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Sabato 5 Luglio 2014, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 16:47
LATINA - L'imprenditore Roberto Berardi, in carcere nella Guinea Equatoriale dal 2013, in pericolo di vita. Lo denuncia il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani di Palazzo Madama, che annuncia anche un incontro, mercoled prossimo, con il capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, al quale presenter un esposto sugli eventuali reati commessi ai danni di un italiano da soggetti stranieri in territorio straniero.

«Agenti della polizia della Guinea Equatoriale - riferisce in una nota Manconi - sono entrati nella cella del carcere di Bata dove si trova dal gennaio 2013 e da sette mesi in stato di isolamento assoluto Roberto Berardi, imprenditore di Latina. Gli agenti hanno portato via tutte le medicine destinate a curare Berardi, affetto da polmonite e da enfisema polmonare, sottoposto poche ore prima a una radiografia che aveva confermato una diagnosi estremamente grave. Siamo in presenza di un caso di evidente trattamento inumano e degradante, al limite della tortura, da parte di uno Stato straniero nei confronti di un nostro connazionale».



Roberto Berardi, imprenditore di Latina di 49 anni, è stato arrestato in Guinea Equatoriale il 19 gennaio 2013. In affari con il figlio del presidente della Guinea, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi per truffa e appropriazione indebita. L'uomo è riuscito in passato a mandare un video-shock della sua detenzione che mostra segni di frustate e percosse sulla schiena. Manconi ha anche chiesto alla Croce Rossa internazionale di intervenire «immediatamente, nel giro di poche ore, perchè Berardi sia ricoverato in un ospedale e possa disporre di tutti i medicinali necassari».



Il senatore chiede infine anche al Governo italiano, «che già si è interessato del caso, di farlo con ancora maggiore determinazione. Chiedo dunque al ministro degli Esteri di intervenire con la massima rapidità e con la massima forza affinchè non avvenga l'irreparabile e un cittadino italiano perda la vita in un carcere straniero».
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