Latina verso la riapertura, ristoranti, pub e stabilimenti studiano le soluzioni: «Non sarà facile»

Latina verso la riapertura, ristoranti, pub e stabilimenti studiano le soluzioni: «Non sarà facile»
di Francesca Balestrieri
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 09:30
«La soluzione per bar e ristoranti non è vicina», lo dice il presidente della Fipe Confcommercio Lazio Sud, Italo Di Cocco, già membro della giunta nazionale Fipe. «Pensare di poter imporre distanze di due metri significa poter lavorare con solo 56 tavoli a seconda della grandezza dei locali che in genere sono di 150 metri quadri compresa la cucina, non è conveniente per l'imprenditore pagare il personale di sala, affitto, bollette per così pochi coperti». Di Cocco è convinto che la ripartenza sarà lenta e anche faticosa: «Se presto si riuscirà a uscire da questa emergenza sanitaria bene, altrimenti molti continueranno a fare solo take away. E' vero che i bar e i ristoranti potrebbero mantenere questa distanza, ma economicamente sarebbe disastroso». Mettere dei pannelli di plexiglas poi non sarebbe utile: «Chi va al ristorante ci va anche per il clima conviviale che si crea. Sarebbe lo stesso mangiare in una gabbia di vetro? Ecco perché in questo caso, forse è meglio portare da mangiare direttamente a casa del cliente. Se poi queste saranno le regole da seguire, lo faremo è ovvio».

Dare maggiore attenzione a questa categoria dovrebbe essere una delle priorità del Governo, secondo Di Cocco: «Qualche tempo fa un Ministro fece fare un sondaggio e il secondo motivo per cui i turisti vengono o tornano in Italia, è la ristorazione. Ecco perché dico che servirebbero delle attenzioni maggiori per poter risalire la china». E si spera di riuscirci prima dell'estate: «Fermare anche la stagione estiva, che per il territorio pontino è una grande spinta economica, significherebbe far chiudere molte imprese del turismo. Proprio per capire come affrontare la stagione balneare, domani si svolgerà in videoconferenza una riunione tra tutti gli assessori regionali di Italia per arrivare a un provvedimento unico che consenta la manutenzione degli stabilimenti e la preparazione in attesa di un'eventuale riapertura, sul modello delle ordinanze già emanate da Liguria, Abruzzo e Veneto». Un altro tema è quello della cancellazione delle cerimonie: «Abbiamo proposto alle banche di rinviare i pagamenti dei fidi legati proprio alle cerimonie che in questo periodo in genere sono tante tra comunioni, cresime e matrimoni. I soldi già versati da chi aveva prenotato verranno automaticamente congelati per la data successiva. In genere molti matrimoni vengono spostati dalle coppie verso ottobre, in quel momento si spera che l'emergenza sia rientrata».

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«Presumo saremo gli ultimi a riaprire proprio per una questione di vicinanza sociale all'interno dei locali commenta Andrea Fanti del bar Old Tom in piazza del Mercato e del pub The Old Tom in via Neghelli a Latina però abbiamo avviato la consegna a domicilio di bevande e per Pasqua delle uova. Per il cibo l'organizzazione sarebbe stata più difficile anche nella consegna perché bisogna avere le giuste autorizzazioni. Le difficoltà inoltre non ci sono solo ora con la chiusura. Anche alla riapertura non sarà facile, bisogna acquistare i prodotti e ci vuole una base economica che non è stata costruita in queste settimane in cui non abbiamo lavorato. Sono comunque, per natura, positivo, ripartiremo con più energia di prima».
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