Le vittime, complessivamente tre, erano tutti lavoratori di origine indiana ma regolarmente residenti in Italia. All’interno della banda vi era anche un minore, già oggetto a fine febbraio, di misura cautelare emessa dal Tribunale dei Minorenni della Capitale ed attualmente ristretto presso l’Istituto di Pena minorile di Roma per i medesimi fatti.
Il modus operandi era sempre lo stesso: individuato l’obiettivo, approfittando del buio, la banda si avvicinava alla vittima a bordo di un’autovettura. Una volta scesi colpivano il malcapitato con calci e pugni per poi depredarlo del portafoglio. Proprio all’interno di un portafoglio hanno rinvenuto, oltre a 300 Euro in contanti, un bancomat con annesso il codice pin che, nel corso della notte stessa e del giorno successivo alla rapina, hanno utilizzato per fare acquisti e prelevare denaro contante per un totale di circa 2700 Euro.
Tutte le movimentazioni sono state meticolosamente analizzate da parte degli inquirenti e grazie alla visione dei filmati di videosorveglianza dei bancomat e degli esercizi commerciali hanno potuto individuare ed identificare i rei.
Altra peculiarità del loro operare era quella di spacciarsi quali appartenenti alle forze dell’ordine, al fine di convincere, con la scusa di un controllo, l’ignara vittima a salire a bordo dell’autovettura. Così facendo potevano raggiungere un’area isolata, ove poi costringevano con violenza il malcapitato a consegnare il denaro contante o eventuali gioielli in oro.
Uno dei soggetti destinatari di misura cautelare era già detenuto per reati analoghi presso la Casa Circondariale di Latina, mentre i suoi complici, sono stati accompagnati presso il carcere di Velletri.
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