«Allargando lo sguardo a tutto il Paese – aggiunge il Segretario generale – ci accorgiamo che delle 142179 domande complessivamente presentate, 105078 sono state inoltrate dagli uomini, soltanto 37101 quelle consegnate dalle donne. Una disparità che conferma quanto sosteniamo da tempo, ovvero che Quota cento è poco rosa perché le donne hanno carriere lavorative discontinue e quindi un’anzianità contributiva media più bassa. Altro aspetto da evidenziare è che ci sono categorie penalizzate. Pensiamo ad esempio ai coltivatori diretti e ai mezzadri. Da loro sono giunte all’Inps soltanto 2883 richieste di Quota cento. Dai commercianti invece119655 adesioni. Il numero cresce notevolmente se si considerano i lavoratori dipendenti che arrivano a 51644».
«E’ chiaro – conclude Garullo – che Quota 100 ha le sue criticità. Com’è altrettanto chiaro che su questa misura servono dei correttivi, così come servono dei correttivi al Reddito di cittadinanza. Ma soprattutto riteniamo necessario affrontare anche il tema delle future pensioni dei giovani, delle donne e della piena rivalutazione di quelle attuali, in un contesto generale del paese che da troppi anni ha visto una progressiva perdita di potere di acquisto di stipendi e pensioni che si è sentito in particolar modo nelle fasce di reddito più deboli».
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