Qualità dell'aria, valori borderline per le polveri sottili

Qualità dell'aria, valori borderline per le polveri sottili
di Stefania Belmonte
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Inquinamento atmosferico, a Latina resta stabile, con valori borderline rispetto a quanto raccomandato dall'Organizzazione mondiale della Sanità, ma nulla a che vedere con altre città che vivono una situazione di gran lunga peggiore. Senza spostarci dal Lazio, per quanto riguarda le medie annuali Latina infatti è terza nella classifica regionale, preceduta da Frosinone che guida la classifica con il valore di 27 microgrammi/metro cubo di Pm10 e da Roma con 25. La seguono invece Rieti con 20 e Viterbo con 19. A raccontarlo è il report annuale di Legambiente "Mal'Aria di città - Cambio di passo cercasi" del 2023, che ha raccolto i dati delle polveri sottili (Pm10 e Pm2.5) e di biossido di azoto (NO2) di 243 centraline in 96 città capoluogo dislocate in 17 regioni. Sono questi infatti i marker principali che dalla comunità scientifica internazionale sono ritenuti determinanti per la qualità dell'aria e che sono in grado di generare effetti sul sistema respiratorio e cardiovascolare. Nella provincia pontina le centraline sono in tutto cinque, di cui tre a Latina (Via Tasso, Via De Chirico e Latina Scalo); le altre due si trovano ad Aprilia e a Gaeta.

«Le centraline selezionate - spiega Legambiente - sono quelle definite di "traffico urbano" e di "fondo urbano" e sono rappresentative del tessuto cittadino e relative fonti di emissioni della città analizzata». I dati delle concentrazioni medie annuali di Latina città indicano una situazione sostanzialmente invariata tra il 2022 e il 2021: in entrambi gli anni mostrano infatti un valore di 22 per il Pm10, di 12 per il Pm2,5 e di 22 relativamente al NO2.
Nonostante i dati di concentrazione invariati, un elemento dai grafici suggerisce però che la situazione nel capoluogo stia lievemente migliorando. Si tratta dei dati relativi alla riduzione delle concentrazioni necessarie, che se nel 2021 erano del -32% (Pm10), -58% (Pm2,5) e -54% (NO2), nel 2022 sono rispettivamente -9, -17 e -9%. Inoltre la variazione media annuale per il periodo 2011-2021, parametro introdotto quest'anno nel report - rileva una riduzione sia di Pm10 (-4%) che di NO2 (-8%). "E' vero che negli ultimi anni abbiamo assistito ad una situazione in miglioramento - ha commentato Giorgio Libralato, ambientalista da anni attivo sul fronte dell'inquinamento atmosferico - Tuttavia c'è ancora molto da fare e già ad inizio anno abbiamo avuto dati alti in provincia anche se i limiti italiani sono meno restrittivi di quelli dell'Oms, che di recente ha anche abbassato le soglie". Il Pm10 è passato da 20 a 15 microgrammi/metro cubo su base annuale, e da 50 a 45 su base giornaliera. L'Italia prevede inoltre che la concentrazione giornaliera non debba superare i 50 microgrammi/metro cubo e che gli sforamenti non siano più di 35 in un anno. A Latina gli sforamenti nel 2022 sono stati 10 in Via Tasso, 6 in Via De Chirico e 6 a Latina Scalo. «Il problema delle statistiche ufficiali - segnala Libralato - è che non riportano i mancati funzionamenti delle centraline, che sono datate, i dati non validi o non disponibili».
 

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