Punto prelievi di Cori, 15 pazienti alle 7 in fila per le analisi: ma in 14 rimandati a casa. L'ira del sindaco

L'ospedale di Cori
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Martedì 20 Novembre 2018, 15:20
«I cittadini di Cori sono stanchi di essere considerati dai dirigenti della ASL di Latina e del distretto 1 l’ultima ruota del carro per i servizi sanitari». Sbotta il sindaco di Cori, Mauro Primo De Lillis dopo l'ennesimo disservizio segnalato dai suoi cittadini: «Per l’ennesima volta, almeno 15 pazienti si sono recati dalle 7,30 in poi presso il Punto Prelievi per fare le analisi ed hanno trovato un cartello che li informava dell’impossibilità di svolgere i prelievi per imprecisati problemi organizzativi, a meno che non avessero una ricetta con un codice di Urgenza». Il risultato è stato che «una sola persona ha potuto fare il prelievo, tutti gli altri se ne sono dovuti tornare a casa, se ne riparla lunedì, non importa se hanno preso permessi o rinunciato alle loro attività normali, il loro tempo non conta».

Il sindaco se la prende con la Azienda sanitaria: «Non conta il tempo e la salute dei cittadini coresi per i Dirigenti della ASL che a fronte dei loro lauti stipendi e premialità, non sono mai in grado di risolvere “problemi organizzativi”, anzi si ha l’impressione che per quanto riguarda Cori si adoperino per crearli. Ed è proprio da quando si è “insediato” il nuovo Direttore di Distretto che tutti i servizi dell’Ospedale di Comunità di Cori sembrano semiparalizzati, ogni problematica di qualsiasi tipo viene respinta al mittente, cioè gli operatori  amministrativi e sanitari di Cori; il direttore non assume alcuna responsabilità per il coordinamento dei servizi e lascia la sensazione che tutto sia allo sbando: d’altronde il nuovo dirigente forse non trova la strada per Cori, visto che c’è venuto una volta sola» è l'accusa lanciata senza mezzi termini.

Il Comitato Civico in difesa del Punto di Primo Intervento e il sindaco si riservano di sporgere denuncia e intanto chiedono alla Asl come ritenga possibile «gestire il Punto Prelievi a Giulianello, con gli infermieri in convenzione di una cooperativa, e gli stessi non possono essere chiamati a sostituire, quando occorre, l’unica infermiera che è a Cori? Perché non dotarsi di almeno una nuova unità infermieristica?»

«Ora basta - conclude De Lillis - tutte le disfunzioni subite nel corso dell’anno verranno elencate e i dirigenti saranno chiamati a rispondere, una relazione arriverà all’Organismo Indipendente di Valutazione, alla Regione Lazio, e se ci saranno i presupposti partiranno anche denunce».
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