La protesta delle chiavi approda a Latina: domenica la consegna al sindaco: «Non ce la facciamo, aiutateci»

La protesta della chiavi in tutta Italia
di Bianca Francavilla
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Venerdì 1 Maggio 2020, 05:00
Anche a Latina è in programma la “protesta delle chiavi”. Domenica 3 maggio ristoratori, balneari, titolari delle sale da ballo e altri commercianti in difficoltà a causa delle aperture posticipate scenderanno in piazza per presentare precise richieste. Quello che lamentano è che alla chiusura forzata prevista dai decreti non è seguita la possibilità di non pagare tasse e utenze, che per un commerciante equivalgono a decine di migliaia di euro al mese. Chiederanno, dunque, a Comune, Regione e Governo l’annullamento di alcuni tributi e la possibilità di non pagare le tasse per il periodo in cui le serrande sono abbassate dal momento che non hanno avuto introiti economici. Per molti di loro, infatti, la possibilità già prevista di consegnare a domicilio o quella che verrà introdotta il 4 maggio del cibo da asporto non è una soluzione.

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L’appuntamento per i partecipanti è alle 10 davanti allo stadio Domenico Francioni. Da lì i manifestanti si sposteranno a piazza del Popolo, dove in segno di protesta consegneranno simbolicamente le chiavi dei loro locali in un cartone. Il significato è chiaro: riaprire in queste condizioni, non conviene. Le opzioni accettabili, a loro avviso, sono due: restare chiusi con l’annullamento di spese e tasse o riaprire sapendo da prima in che condizioni e con la certezza di essere tutelati. I manifestanti assicurano che la protesta, autorizzata dalla Digos, si svolgerà nel pieno rispetto delle normative vigenti per contenere il contagio da Covid-19: non ci saranno assembramenti, verrà mantenuta la distanza di sicurezza ed i partecipanti indosseranno mascherine e guanti. All’arrivo in piazza del Popolo esporranno dei cartelloni che stanno realizzando in questi giorni per riassumere le loro richieste.

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Nei giorni scorsi si sono già svolte simili proteste in altre città della provincia di Latina. Ad Aprilia e Gaeta, ad esempio, i commercianti in difficoltà si sono recati direttamente dal sindaco per consegnare le chiavi delle loro attività e in tutta la provincia i ristoranti hanno alzato le serrande e acceso le luci per spiegare che non ci sono i presupposti per mantenere in piedi le attività così come vuole il Governo e per chiedere di essere aiutati perché, in questo modo, non possono sostenere una riapertura. Uno spiraglio è arrivato dal sindaco di Aprilia Antonio Terra: «In questi giorni continuiamo ad incontrare tante categorie produttive che ci manifestano difficoltà e preoccupazioni – ha commentato il sindaco, che ha anche scritto al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – Anche attraverso l’Anci stiamo cercando di supportare richieste e porre l’attenzione su alcune vicende. Come Amministrazione faremo la nostra parte, mettendo in campo anche alcuni provvedimenti nei prossimi giorni».
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