Progetto Upper a Latina, al via le conferenze con Sapienza, Ufficio di Piano e Urban Center

Progetto Upper a Latina, al via le conferenze con Sapienza, Ufficio di Piano e Urban Center
di Francesca Balestrieri
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Mercoledì 1 Luglio 2020, 18:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 00:37

  Il CeRSITeS (Centro di Ricerche e Servizi per l'Innovazione Tecnologica Sostenibile) è il partner universitario del Comune di Latina nel progetto “UPPER – Parchi produttivi urbani per lo sviluppo di tecnologie e servizi connessi a soluzioni basate sulla natura”. L’università La Sapienza dunque, e i suoi studenti, avranno un ruolo fondamentale per lo sviluppo del territorio. E proprio oggi partiranno le conferenze (in video a causa del Covid), cinque in totale, per portare proposte e idee da discutere e condividere insieme all’ufficio di Piano del Comune e alla casa della città del territorio Urban center. “La conferenza di oggi riguarderà gli ordini professionali del territorio, a cui sono stati invitati anche gli assessori Ranieri e Castaldo, si proseguirà poi con i dirigenti dei servizi, le imprese e i sindacati, il mondo dell’associazionismo e infine amministratori e dirigenti degli Enti – spiega il professore della Facoltà di ingegneria civile e ambientale Alberto Budoni che è anche direttore scientifico della convezione del Comune con l’Università – e a ogni incontro parteciperanno due assessori competenti per materia”. Questi incontri si svolgeranno entro settembre e consentiranno di individuare i temi su cui discutere nei tavoli di lavoro che invece si svolgeranno nei mesi successivi. “Il senso – spiega Budoni – è quello di avere un gruppo di lavoro che possa sviluppare tre obiettivi: individuare e discutere sulle criticità, progettualità e lo sviluppo di temi condivisi o no”.

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La facoltà di ingegneria de La Sapienza di Latina sta lavorando su alcune parole chiave per l’impostazione dell’assetto territoriale: zero consumo di suolo garantendo la sostenibilità delle trasformazioni territoriali; identità morfologica per riqualificare i tessuti insediativi definendone l’identità; policentrismo urbano che preveda molteplici polarità di servizi integrate a progetti e processi di riqualificazione dello spazio pubblico; inversione modale delle attuali percentuali nell’uso dei mezzi di trasporto; mobilità leggera-dolce; connessioni ecologiche proteggendo la biodiversità; infrastrutture verdi e blu con la realizzazione di una rete di aree verdi connesse; multifunzionalità agricola permettendo l’integrazione delle imprese agricole con le altre funzioni turistiche, educative, commerciali legate ai prodotti della terra; parchi agricoli; produzione sociale del paesaggio; resilienza evolutiva; integrazione sociale con l’inclusione dei “diversi” e l’incremento delle opportunità di relazioni sociali; incrementare la sicurezza dei luoghi; distretti produttivi integrati; economia circolare con cicli virtuosi di riciclo dei rifiuti; cittadinanza bioregionale per un uso sostenibile delle risorse ambientali; partenariato pubblico – privato; cattura del valore generato dalla realizzazione di nuove infrastrutture della mobilità; contratti territoriali e urbani per la cura di spazi pubblici e di uso pubblico e per la crescita della coscienza di luogo; siti interattivi realizzando strumenti open source che consentano non solo di avere informazioni territoriali e urbanistiche ma anche di discutere e rappresentare la progettualità diffusa e infine la certezza del diritto mettendo in coerenza strumenti e norme della pianificazione urbanistica comunale.

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