Latina, sospesa la prof bullizzata dagli studenti: «Denunciata per molestie dalla madre di un ragazzo»

«Nel frattempo la madre dello studente avrebbe rettificato dicendo solo che avevo usato parole pesanti, ma è comunque inaccettabile» aggiunge la prof

Latina, sospesa la prof bullizzata dagli studenti: «Denunciata per molestie dalla madre di un ragazzo»
di Vittorio Buongiorno e Francesca Balestrieri
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Martedì 9 Maggio 2023, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 11:52

È precipitata la situazione al liceo scientifico Grassi di Latina. Il caso della prof bullizzata finito sui giornali mesi fa è finito in Procura con un risvolto inaspettato: la docente precaria ha denunciato la madre di un ragazzo, che ha sua volta l'aveva segnalata alla scuola per molestie sessuali. Risultato: la prof è stata sospesa dal preside per comportamenti non consoni con i ragazzi. A questo punto la Procura di Latina ha deciso di vederci chiaro e ha aperto un fascicolo di inchiesta. Il preside oggi non è in sede. Raggiunto al telefono dice solo: «Sono dispiaciuto, ma era un atto dovuto. So quello che faccio. Sono dispiaciuto ma ho dovuto farlo, il mio non è un atto superficiale» racconta Vincenzo Lifranchi.

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La sospensione

La sospensione è operativa dal 20 aprile scorso. «Da allora sono senza stipendio- racconta la prof - e nessuno dei miei colleghi mi ha chiamato anche solo per sapere se fossi ancora viva».

Facciamo un passo indietro. Tutto comincia in una classe del liceo scientifico, uno dei più rinomati di Latina, sempre ai primi posti nelle classifiche della Fondazione Agnelli. L'anno è appena iniziato. Una mattina la docente viene colpita in pieno da uno zaino indossato su una sola spalla da uno dei suoi alunni: il ragazzo inciampa e la colpisce, lei cade rovinosamente. Un urto accidentale? La prof scopre che in realtà altri studenti hanno ripreso la scena per poi pubblicarla sui social e farsi beffe di lei. Ci resta male. Di più. Resta allibita rivedendosi cadere a terra dopo essere stata travolta. Insomma, un “gioco”, secondo la ricostruzione, è stato organizzato da un nutrito gruppo di ragazzi sedicenni di una classe terza. La prof segnala l'episodio e viene aperta una indagine intera per identificare gli studenti. Rischiano tutti la sospensione.

Le segnalazioni

L’insegnante, che era già nel mirino dei ragazzi per altri episodi, a inizio ottobre segnala il caso al preside e annuncia che sta valutando di presentare anche una denuncia in Procura.  Il caso di Latina aveva un precedente: gli studenti di una classe prima di Rovigo portarono in aula una pistola ad aria compressa sparando i pallini di gomma contro l’insegnante mentre faceva lezione. Il video, anche in questo caso, finì sui social diventando virale. La professoressa alla fine denunciò i 24 studenti della sua classe con l’accusa di lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori. A Latina le cose inverce sono andate diversamente. I rapporti tra la docente e alcuni gli studenti peggiorano ulteriormente. Il clima è teso. «Ho messo una nota a due ragazzi per uso improprio di cellulare  - racconta la prof - perché aveva ripreso una collega durante una lezione ironizzando sul suo aspetto fisico. Per tutta risposta la madre di uno dei due mi ha segnalato al preside per molestie verbali a sfondo sessuale nei confronti degli studenti. Una accusa pesantissima che non accetto. Per questo ho presentato la denuncia in Procura». La assiste l'avvocato Nicodemo Gentile. «Nel frattempo la madre dello studente avrebbe rettificato dicendo solo che avevo usato parole pesanti, ma è comunque inaccettabile» aggiunge la prof.

Le inchieste

Quindi le inchieste a questo punto sono tre. Da una parte la Procura dei minorenni: agli atti del fascicolo ci sono i frame del video e i nomi di cinque ragazzini. Poi la Procura di Latina he ha attivato la divisione Anticrimine della questura per gli accertamenti. E il provveditorato agli studi che è stato allertato dal preside Lifranchi e deve valutare il comportamento della docente. Un caso intricato di cui si sta occupando anche la Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni. «E’ sempre importante denunciare episodi di cyberbullismo, le vittime possono essere dei ragazzi ma anche degli insegnanti. In ogni caso - spiega Sansoni - ci sono gli strumenti per essere tutelati e anche le famiglie devono comprendere che non si tratta di ragazzate, come spesso sento dire, ma di reati gravi e spesso sottovalutati». Al centro di tutto sempre l'utilizzo dei telefoni in classe, che molto spessosfocia in scherzi ed episodi di violenza, non solo nei confronti di altri alunni ma ora addirittura a danno degli insegnanti.

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