Il sindaco Paola Villa: «Posti Covid a Formia: pochi e inadeguati. Scelta della Regione avventata»

Il sindaco Paola Villa: «Posti Covid a Formia: pochi e inadeguati. Scelta della Regione avventata»
di Giuseppe Mallozzi
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Mercoledì 11 Novembre 2020, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 15:48

Una scelta «a dir poco inadeguata, avventata e senza costrutto». La definisce così il sindaco di Formia, Paola Villa, la decisione del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che con un'ordinanza ha individuato il Dono Svizzero nella Rete regionale degli Ospedali Covid. «La scelta di trovare sei posti letto nel reparto di Medicina d'Urgenza, reparto collocato in continuità con il Pronto Soccorso resta incomprensibile e, soprattutto, poco oculata e credibile», scrive il primo cittadino al direttore generale dell'Asl di Latina, Giorgio Casati, al quale chiede «che tipo di protocollo è stato seguito e dove sono stati individuati i nuovi percorsi, affinché si evitino le promiscuità tra pazienti covid e no-covid».


Il sindaco Villa chiede anche «se a oggi sono stati individuati protocolli ufficiali perché sia tutelato il diritto alla salute e del personale sanitario e di tutti i pazienti che si rivolgono quotidianamente al nostro ospedale. Le chiedo se questa scelta non comporterà l'ulteriore chiusura delle prestazioni ambulatoriali del Dono Svizzero, comportando ritardi ed enormi compromissioni sanitarie, ricadendo sulla qualità della vita di tutti i cittadini, che le ricordo non sono solo quelli di Formia, ma dell'intero Sud Pontino».

Infine, il sindaco di Formia chiede lumi sull'investimento, fatto la scorsa primavera, che ha interessato il reparto di Malattie infettive del Di Liegro di Gaeta, e del perché «non si sia valutata la necessità in questi mesi di renderlo operativo e autonomo con propria radiologia e un laboratorio analisi».


E conclude: «Oggi ci troviamo una scelta che viene calata dall'alto senza alcuna precauzione e soprattutto confronto. Se bisognava fare tale scelta era necessario quantomeno prima installare la Tac a 128 strati, potenziare con nuove assunzioni il reparto di Medicina d'Urgenza, individuare realmente nuovi percorsi, rimettendo a nuovo anche la tenda del pre-triage affinché diventasse l'ingresso per il nuovo percorso, proteggendo realmente il Pronto Soccorso, indispensabile perché è l'unico in un raggio di decine di chilometri e per oltre centocinquantamila cittadini, isole comprese».

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