Positivi all'epatite C, contagiano un ragazzo trasfuso e continuano a donare per due anni

Positivi all'epatite C, contagiano un ragazzo trasfuso e continuano a donare per due anni
di Giovanni Del Giaccio
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Sabato 28 Ottobre 2017, 07:45
Hanno contagiato un uomo trasfuso nell’88 al “Goretti”, ma hanno donato sangue per   altri due anni e quindi ci sono potenziali trasfusi che potrebbero aver preso l’epatite C. È emerso in una causa per risarcimento che ha riconosciuto a un uomo di Latina 520.000 euro a seguito di trasfusioni. Nella ricostruzione della vicenda il perito medico legale ha appreso dalle schede dei donatori che erano risultati positivi, ma hanno donato fino al '90.

«Nessuno si è preoccupato di far eseguire il test al mio assistito che solo nel 2000 ha scoperto la malattia - dice l'avvocato Renato Mattarelli - ma soprattutto i controlli inefficaci o assenti fanno ritenere che altri possano essere stati contagiati dagli stessi donatori, troppo tardi esclusi perché positivi all'Hcv». L'uomo risarcito con una sentenza della Corte d'Appello che ha ribaltato quella di primo grado - nella quale il caso si riteneva prescritto - all'epoca della trasfusione aveva 17 anni.

Si tratta dell'ennesimo caso relativo a quel periodo,  noto non a caso come quello dello scandalo del sangue infetto sia per le donazioni sia per i farmaci emoderivati.

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