Ponza, la Provincia dice no al nuovo porto a Cala dell'Acqua

Il progetto del nuovo porto
di Andrea Apruzzese
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Martedì 25 Luglio 2017, 09:28
La Provincia di Latina ferma il porto di Cala dell'Acqua a Ponza, approvato a marzo dalla passata amministrazione dell'isola guidata da Piero Vigorelli. Il settore Ambiente dell'ente di via Costa ha emesso nei giorni scorsi le controdeduzioni alle osservazioni sull'istanza di Valutazione di impatto ambientale (Via), esprimendo «parere non favorevole in quanto la documentazione in atti non risulta idonea a consentire le valutazioni prescritte dalla legge in ordine alla presenza dei requisiti progettuali e gestionali dell'insediamento necessari affinché l'impatto sia confinato per ciascuna materia entro i limiti di legge». I punti di diniego su cui si esprime la Provincia sono diversi, e l'ente chiarisce che per superare il dissenso sono necessarie molte modifiche, non di poco conto. Intanto, «l'area di pertinenza dell'impianto di distribuzione dei carburanti dovrà essere dotata di un sistema di trattamento delle acque di prima pioggia, il cui scarico dovrà essere autorizzato ai sensi delle norme». Ma la parte centrale del diniego è nel parere negativo di Acqualatina. Infatti, «non risulta agli atti parere diverso da quanto espresso da Acqualatina il 20 febbraio 2017 in merito allo scarico domestico originato dai servizi stabili, progettato in pubblica fognatura e le acque originate dai natanti , che dovranno rispettare quanto previsto dal gestore del servizio idrico integrato: il depuratore di Ponza a servizio della zona è attualmente in fase di adeguamento e non possiede capacità residua per accogliere i nuovi scarichi sia di origine domestica che industriale (attività di cantiere navale) originati dal porto; inoltre le acque reflue dei natanti non potranno essere smaltite in fognatura, in quanto classificate rifiuti liquidi». Il progetto, presentato dalla Società Marina Cala dell'Acqua, nato nel 2009 e dal costo di 36.749.253 euro, prevede la realizzazione di 450 posti barca (fino a 50 metri) in quella che fu una cava di bentonite utilizzata dalla Samip fino al 1972, poi abbandonata. La realizzazione dovrebbe partire dal gennaio 2018 per concludersi nel 2020.
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