Pestaggio al Carrefour, Ciarelli braccato:
viveva in una casa confiscata al clan

Il leone dorato all'ingresso della casa confiscata ai Ciarelli
di Laura Pesino
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Mercoledì 7 Febbraio 2018, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 16:50
LE INDAGINI
Un pestaggio feroce, un'azione violenta che assume i contorni di una vera e propria intimidazione e che fa ipotizzare che non si tratti di un gesto isolato. Per l'aggressione al vigilante del supermercato Carrefour del Piccarello, consumata nel pomeriggio del 28 gennaio scorso, sono già stati arrestati dalla Squadra Mobile di Latina Valentina Ciarelli, 26 anni, e Matteo Ciaravino, 29, la prima ai domiciliari, il secondo in carcere. Ma si cerca ancora Roberto Ciarelli, 22 anni, irreperibile subito dopo l'aggressione. Gli investigatori guidati dal vicequestore Carmine Mosca, hanno scoperto che il ragazzo, figlio di Furt Ferdinando Ciarelli, condannato a 18 anni di reclusione nell'ambito del processo Caronte, viveva con la madre e la sorella in una delle proprietà che erano state confiscate alla famiglia.
L'abitazione, al civico 2 di via dei Sabini era quindi ancora occupata dai Ciarelli, nonostante fosse oggetto di una confisca definitiva e addirittura di un'ordinanza di sgombero emessa nel 2014 dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. La casa faceva parte infatti di un patrimonio di beni mobili e immobili appartenenti al clan che dovevano entrare in possesso dello Stato e che negli anni scorsi erano già stati occupati indebitamente. Si dovrà ora capire come mai l'appartamento continuasse ad essere utilizzato come principale abitazione della famiglia di Ferdinando Ciarelli.
E restano da chiarire i contorni della brutale aggressione al vigilante del supermercato, un'azione di forza che rischia di essere inquadrata come un nuovo tentativo delle giovani leve della famiglia di rialzare la test e di intimidire chi si oppone. Quel pomeriggio di domenica 28 gennaio Roberto e Valentina Ciarelli insieme a Matteo Ciaravino, condannato per l'omicidio di Matteo Vaccaro, erano entrati nel supermercato del Piccarello e il loro atteggiamento aveva subito destato sospetti. Il guardiano li aveva seguiti e bloccati e per tutta risposta era stato insultato e poi picchiato selvaggiamente tra gli scaffali del negozio, riportando gravissime lesioni al volto che hanno reso necessaria una delicata operazione eseguita all'ospedale San Camillo di Roma.
Ne avrà per 40 giorni. Per i due arrestati e per il latitante l'accusa è di lesioni gravi e violenza privata. Il questore Carmine Belfiore intanto ha già preso i primi provvedimenti e messo in campo un'attività di prevenzione che coinvolge gli esercizi commerciali. Ieri si è tenuto il primo di una serie di incontri programmati con i direttori delle catene dei supermercati della città, finalizzato a fornire informazioni sulle modalità di gestione di situazioni critiche e soprattutto a ricordare di fare sempre ricorso all'intervento della polizia. Ieri è stata la volta dei direttori della catena Carrefour, ma analoghi incontri verranno organizzati anche con i responsabili di altri marchi del settore e con le associazioni di categoria.
Laura Pesino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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