In particolare i militari hanno ricostruivano la truffa operata dalla casalinga che, da oltre tre anni, riusciva ad incassare la pensione sociale e quella di invalidità civile che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale erogava a favore del suocero, morto nell’ottobre del 2014. La donna, infatti, guardandosi bene dal comunicare l’avvenuto decesso del congiunto ed essendo co-intestataria del libretto postale sul quale gli emolumenti venivano accreditati, continuava, ogni mese, a prelevare l’intera somma di denaro utilizzando la carta “postamat” in suo possesso.
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