Latina, per il mercatino in via Aspromonte scontro sui canoni

Latina, per il mercatino in via Aspromonte scontro sui canoni
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Domenica 12 Luglio 2020, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 11:28
E' guerra aperta tra il Comune di Latina e i titolari di alcuni immobili nei mercatini situati in alcune aree della città che hanno impugnato gli atti con i quali l'amministrazione ha aumentato i canoni di locazione e si sono visti dare ragione dal Tar. Una di queste cause, decisa nei giorni scorsi con sentenza è stata avviata da Simonetta Gonfiantini, titolare dell'autorizzazione per l'esercizio di una attività di commercio su area pubblica su posteggio della superficie di 40 metri quadrati nel settore alimentare nel mercatino rionale di via Aspromonte. La commerciante si è rivolta ai giudici amministrativi chiedendo l'annullamento della determinazione con la quale il Comune ha aggiornato il canone di concessione richiedendole un importo annuo complessivo di 7.179 euro. Il ricorso si è giocato sul valore del bene.

La rideterminazione del canone concessorio infatti, sostiene la Gonfiantini, è stata effettuata sulla base delle rilevazioni dell'Osservatorio del mercato immobiliare operante presso l'Agenzia delle entrate per gli immobili in ottimo stato di conservazione, laddove la relazione di stima redatta dalla stessa amministrazione attesta che lo stato del bene è soltanto buono.

Un rilevo che il Tar ha accolto completamente visto che nella sentenza sottolinea come «non può non rilevarsi una evidente contraddizione nell'azione del Comune di Latina che, da un lato, ha unilateralmente accertato lo stato di conservazione del bene qualificandolo come buono' e, dall'altro, ha nondimeno ritenuto di applicare, senza particolari giustificazioni, una rivalutazione del canone sulla base del diverso stato di conservazione ottimo, tenuto conto del differente valore che a tali aggettivi va attribuito nel sistema di rilevazione gestito dall'Osservatorio sul mercato immobiliare dell'Agenzia delle entrate, cui gli uffici municipale hanno espressamente fatto riferimento. Tale constatazione rende irrimediabilmente viziato l'operato dell'amministrazione, con susseguente annullamento, sotto tale profilo, del provvedimento impugnato».
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