Parco Vasco De Gama, revocato il finanziamento Ue al Comune di Latina

Parco Vasco De Gama, revocato il finanziamento Ue al Comune di Latina
di Stefano Cortelletti
2 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Dicembre 2019, 11:43
La Regione si riprende 669mila euro erogati al Comune di Latina per la realizzazione del parco attrezzato Vasco de Gama al Lido, intervento che rientrava nel progetto Plus “Marina di Latina” finanziato dall’Unione Europea. Una doccia fredda per l’amministrazione Coletta, che dovrà mettere mano al portafogli e soprattutto stabilire chi, in questa vicenda, ha sbagliato. Il parco di 32.000 metri quadrati, tra l’omonimo parcheggio e il lungomare, è composto da due aree, una dedicata ad attività sportive, con campetti di calcetto e chiosco bar, l’altra ad attività ludiche con parco giochi, fontana e chiosco bar, collegate tra loro da un ponticello sul Colmata.  Un grande polmone verde del litorale pontino che sarebbe potuto diventare punto di riferimento per turisti e residenti, ma che invece è stato lasciato in stato di abbandono nonostante tutti i soldi pubblici spesi.

Secondo il progetto Plus il Comune avrebbe dovuto garantire la vigilanza dal 2016 per almeno cinque anni, nel 2017 il parco è stato oggetto di devastazione da parte di ignoti. Tanto che l’amministrazione ha sporto denuncia. Poi, l’oblio fino a gennaio, quando il nucleo di Polizia economico-finanziaria di Latina ha chiesto alla Regione, a nome della Corte dei Conti, di avere tutta la documentazione riguardante il Vasco de Gama, prendendo atto che “Il parco, benché collaudato in tempo utile per beneficiare del contributo comunitario, non è mai stato reso accessibile alla comunità nella sua piena funzionalità”. Il Comune ha tentato di giustificarsi. La colpa sarebbe di un “atto vandalico subìto, a causa del quale non è stato possibile realizzare la completa fruizione dell’opera, né espletarvi le attività di cui al progetto approvato e finanziato, sebbene questa fosse stata realizzata, collaudata e rendicontata”. La Regione però è convinta che il Comune, “mostrando negligenza, non ha vigilato sulle opere realizzate, né ha reso possibile la loro completa fruizione, curando direttamente o affidando a terzi la gestione e la custodia delle attrezzature, nonché l’ordinaria e straordinaria manutenzione; non ha provveduto al doveroso e pronto ripristino, a proprie spese, delle attrezzature del parco vandalizzate, né le ha preservate da possibili ulteriori atti vandalici, come prescrivono i regolamenti comunitari”.

A dire il vero a settembre aveva stanziato 363mila euro per realizzare una recinzione. Forse per tentare di salvare il finanziamento. Troppo tardi. Non solo: il Comune “non ha provveduto ad informare l’Autorità di gestione né delle eventuali difficoltà o circostanze ostative alla fruibilità del parco, né degli intervenuti atti vandalici”. Insomma, l’amministrazione Coletta avrebbe violato i “doveri di vigilanza e sorveglianza”. Una leggerezza costata quasi settecentomila euro. Per ora gli assessori tacciono, in attesa di ricostruire tutta la vicenda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA