Un libro dedicato alle "Fantasme", con le ricostruzioni di Claudio Marrucci e le illustrazioni di Carmela Parissi. Il testo (Fefè Editore, 262 pagine, 16 euro) è uscito in questi giorni e racconta di «anime che vagano in cerca di giustizia o attendono che il dolore per un amore spezzato si trasformi in gioia, legate al luogo (il castello, la città, il maniero, il palazzo, il borgo) dove hanno dimorato in vita e nel quale ritornano».
Si raccontanto 80 casi in tutt'Italia, ragazzine o donne tra i 10 e i 60 anni: serve, imperatrici, borghesi, brigantesse e partigiane «che bramano di comunicare con i viventi». Donne che attraversano l'Italia, da nord a sud, dal passato al presente, come recita il sottotitolo: «Da Messalina a Giorgiana Masi, dove e come incontrarle».
Sì, perché secondo gli autori, queste «anime inquiete tornano o restano nei luoghi terreni del loro supplizio.
Così le hanno indagate, arrivando a contare più di un migliaio di “fantasme” in tutta Italia, 80 delle quali sono le protagoniste del libro, romanzate da Marucci, e delle quali25 sono illustrate dalla Parissi. «Fantasme antiche e moderne, buone o cattive, fantasme che tornano, fantasme evocate e fantasme infestanti: tante, troppe - scrive nella prefazione Carmela Parissi - per poter dare a ognuna lo spazio di un racconto esauriente. La decisione di selezionarne alcune e lasciarne altre all’oblio mi attanagliava la mente. Un'opera di cesoia che non volevo e non potevo compiere. Eppure le necessarie costrizioni di tempo e di spazio insite nella narrazione dovevano a tutti i costi trovare un epilogo».
CHI SONO
Alcune di queste “fantasme” sono note in tutta Italia, come Beatrice Cenci o la Baronessa di Carini; altre, come Filomena di Dolceacqua e Bianca Maria Aloisia, sono conosciute perlopiù̀ localmente; ci sono quelle legate a personaggi illustri, come ad esempio Lucrezia Borgia, Artemisia Gentileschi o la Contessa Lara, e le fanciulle decedute in tenera età, che non si rassegnavano a lasciare questa terra (per questo definite “dame bianche”), come Biancamaria Martinengo, Azzurrina o Igea da Agrigento; infine, di alcune di loro, come Gaia Lavinia Volumnia, Angelica de Falconibus e Carlina, è nota solo la leggenda, mentre altre, come Isabella de’ Medici, Violante Carroz, Anna Carafa della Stadera, appartenevano a nobili casate rinascimentali dalla storia ben consolidata. Si tratta in particolare di “fantasme” greche, etrusche, romane, “vichinghe”, cattoliche, ebree, libertine, serve, imperatrici, nobildonne, borghesi, brigantesse, regine, partigiane e studentesse. “Fantasme” che coprono un arco di tempo che va dalla Magna Grecia fino agli anni di piombo. Per questo, il libro è anche una storia d’Italia “al femmnile”. Ogni “fantasma” è legata a un luogo particolare: al castello, al palazzo, alla chiesa o al borgo. E in ogni regione d'Italia ne è presente almeno una, tanto da suggerire itinerari alternativi alla ricerca del brivido paranormale.
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