Quello della rianimazione della principale struttura della provincia pontina non è un problema di oggi, nei mesi scorsi venne bloccata l'attività operatoria proprio perché i pazienti furono "appoggiati" nelle sale in assenza di posti adeguati, con il rischio che non si potessero garantire persino le emergenze.
Nei tre giorni di insolita degenza, assistito dall'équipe dell'anestesia che di solito si occupa dei pazienti che devono essere operati, la sala ovviamente non è stata disponibile per altri interventi.
Alla fine per l'uomo il decorso post operatorio è andato bene, è stato "stubato" come si dice in gergo ed è ricoverato in neurochirurgia. La "coperta corta" della rianimazione - in un ospedale che dovrebbe essere Dea di II livello - purtroppo resta.
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