Gli indagati si presentavano nelle farmacie romane e pontine con ricette mediche compilate da loro stessi e sulle quali c'erano i timbri di medici ai quali erano stati sottratti i timbri. L'inchiesta, partita nel 2019, è stata coordinata e diretta costantemente dalla locale Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore dottor Valerio De Luca.
In base a quanto ricostruito nel corso delle indagini, circa 3700 compresse sarebbero state procurate con questo metodo: vendute a ad un prezzo medio di circa 10,00/15,00 euro l’una, avrebbero fruttato un ricavo complessivo pari a circa 40.000 euro.
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