Si tratta di un adempimento istruttorio, sollecitato dal segretario/direttore generale Rosa Iovinella sulla base di indicazioni fornite dalla stessa Procura contabile a seguito di un'indagine avviata nel 2015 per presunto illecito erariale. Ero lo stesso anno, infatti, quando la Guardia di Finanza si presentò in Comune per un accertamento relativo proprio agli oneri concessori.
Dalle indagini svolte era emerso che i costruttori, ottenuta la rateizzazione, avevano versato soltanto le prime rate. Immediata la reazione dell'allora dirigente del servizio Urbanistica, l'architetto Giovanni Della Penna, che dopo una serie di diffide rivolte ai soggetti debitori, per lo più società, promosse una convenzione con Equitalia per il recupero delle somme. Somme quindi tuttora in gran parte iscritte a ruolo presso l'Agenzia della riscossione, non essendo pervenuta all'ente municipale alcuna comunicazione di inesigibilità.
LA RICOGNIZIONE
In base ad una recente ricognizione effettuata dall'ufficio Urbanistica sarebbe risultato che, dopo il blitz della Guardia di Finanza e il ricorso ad Equitalia, parte delle rate non ancora pagate sarebbero state poi recuperate poiché versate con quietanza fino ad aprile 2017. Quindi da una somma iniziale complessiva di mancato introito per il Comune, pari a 359.634 euro, mancherebbero all'appello ancora 223.332 euro. Nella differenza di 136.302 euro, cioè l'importo decurtato dalla somma iniziale per i versamenti successivi, ci sono però anche poco più di 1.500 euro non più recuperabili poiché prescritti.
PPE E PARCELLE
La richiesta di adempimenti istruttori da parte della magistratura contabile per gli oneri concessori non incamerati dal Comune fa il paio con l'istanza che la stessa Corte dei Conti ha rivolto alla municipalità di Latina in merito alle parcelle liquidate in favore di progettisti incaricati nel 2013 per la redazione dei sei Piani particolareggiati edilizi, poi annullati dal commissario Giacomo Barbato a maggio 2016.
In questo secondo caso però la trasmissione degli atti di messa in mora per la restituzione dei compensi pagati, per un importo complessivo di circa 400mila euro, a 21 tecnici esterni e all'allora capo dell'Urbanistica, l'architetto Monti, che firmò insieme ad altri due professionisti il nuovo Ppe di Borgo Piave, non è stata ancora effettuata nonostante i solleciti della segretaria Iovinella. L'architetto Daga ha chiesto un parere legale all'Avvocatura comunale e chiarimenti alla medesima Procura contabile.
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