Omicidio a Suio, sette colpi per uccidere. Il giallo della spranga

Il carabiniere, dopo il delitto, ha chiamato la sua psicologa. Sequestrati tre telefoni

Omicidio a Suio, sette colpi per uccidere. Il giallo della spranga
di Marco Cusumano
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Giovedì 9 Marzo 2023, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 12:07

Quattro colpi di pistola per uccidere Giovanni Fidaleo, direttore dell'hotel "Nuova Suio", e altri due per ferire Miriam Mignano, 31 anni. Al momento l'unico punto fermo nella ricostruzione dell'omicidio di Suio Terme è questo: l'appuntato dei carabinieri Giuseppe Molinaro ha sparato in rapida successione sette colpi, di cui sei a segno, utilizzando la pistola d'ordinanza. Poi è fuggito verso la provincia di Caserta dove si è costituito chiamando la sua psicologa che a sua volta ha avvisato i carabinieri.

GLI INTERROGATIVI
Ma le domande che attendono risposte sono tante.

La prima riguarda l'incontro tra i tre protagonisti di questa brutta vicenda di cronaca. Come e perché si sono visti nell'hotel deserto perché chiuso in questo periodo dell'anno? I carabinieri ipotizzano un piano di Molinaro che avrebbe seguito Miriam Mignano, con la quale aveva avuto una relazione, fino all'albergo dove la donna ha incontrato Giovanni Fidaleo. A quel punto, ma è sempre un'ipotesi, i tre potrebbero aver discusso fino al tragico epilogo, oppure Molinaro potrebbe aver iniziato a sparare subito dopo essersi avvicinato ai due.

TESI OPPOSTE
Tuttavia Molinaro, durante il lungo interrogatorio dopo il fermo, ha sostenuto un'altra versione. Ha detto che in hotel ci è andato insieme a Miriam Mignano, il che porta a ipotizzare la decisione dei due di incontrare Fidaleo, forse per un chiarimento legato alle relazioni burrascose che si sovrappongono tra i protagonisti della vicenda. Ipotesi che confligge con un fatto: Mignano ha raggiunto l'hotel con l'auto che le era stata data in prestito da un amico.
Determinanti per appurare la verità saranno le parole della donna ferita, attualmente ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Gemelli di Roma. Quando sarà in grado di rispondere alle domande degli investigatori, sarà possibile confrontare la sua versione con quella dell'omicida.

ANALISI TECNICHE
Le indagini dei carabinieri proseguono a pieno ritmo. Anche se il responsabile del delitto è stato già fermato, occorre stabilire con precisione ogni dettaglio relativo alla dinamica dell'aggressione. L'hotel è stato sottoposto a sequestrato e i carabinieri del Ris sono già al lavoro per i rilievi specialistici, l'isolamento di ogni traccia e la mappatura dell'area interessata. Sequestrata anche la pistola d'ordinanza usata dal carabiniere per uccidere e l'autovettura del militare, una Ford Focus usata per raggiungere l'hotel. Isolati anche sette bossoli calibro 9, tre frammenti di ogive, tracce di sangue, il sistema di videosorveglianza che però era spento e probabilmente non potrà fornire immagini utili.
Ma soprattutto i carabinieri hanno sequestrato una spranga di alluminio che è stata trovata sulla scena del crimine. Ora il Ris effettuerà tutte le analisi del caso per capire se la spranga sia stata usata nel corso di un'ipotetica colluttazione, ipotesi che cambierebbe l'iniziale ricostruzione.

I TELEFONI
Sequestrati anche 3 telefoni cellulari, uno dei quali appartenente a una "persona informata sui fatti" come riferisce la Procura di Cassino. Potrebbe trattarsi dell'amico della donna che le ha prestato l'auto con la quale Miriam Mignano ha raggiunto l'hotel dove è avvenuto il delitto. Quale ruolo ha l'amico della donna ferita? Potrebbe sapere qualcosa in più sul motivo della visita di Miriam Mignano nell'hotel diretto da Giovanni Fidaleo? I carabinieri stanno lavorando anche su questo punto e sicuramente i telefoni cellulari sequestrati daranno indicazioni in più con l'analisi dei messaggi in chat, foto, telefonate effettuate e ricevute.
Intanto a Giuseppe Molinaro, detenuto carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, sono state ritirate con un provvedimento amministrativo altre armi legalmente detenute a casa sua. La salma di Giovanni Fidaleo è stata trasferita all'ospedale di Cassino dove sabato sarà effettuata l'autopsia dalla quale potranno emergere nuovi importanti dettagli utili alle indagini.

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