Omicidio Marino, confermati due ergastoli e due condanne a 22 anni

Omicidio Marino, confermati due ergastoli e due condanne a 22 anni
di Elena Ganelli
2 Minuti di Lettura
Martedì 10 Maggio 2022, 11:33

Due ergastoli e due condanne a 22 anni di carcere. Si è concluso ieri - con la conferma della sentenza di primo grado da parte della Corte di assise di appello di Roma - il processo per l'omicidio del boss Gaetano Marino, freddato a colpi di pistola nell'agosto 2012 sul lungomare di Terracina.

Sul banco degli imputati c'erano Arcangelo Abbinante, 30 anni, considerato l'esecutore materiale, Giuseppe Montanera, 44 anni, componente del commando, Carmine Rovai, 53 anni, e Salvatore Ciotola, 58 anni, che avevano fornito supporti logistico ai killer. Per i primi due i magistrati hanno confermato il carcere a vita, per gli altri 22 anni. L'uccisione di Marino era stata una vera e propria esecuzione in pieno giorno davanti a decine di bagnanti terrorizzati. Moncherino questo il soprannome della vittima che aveva perso alcune dita maneggiando esplosivi - era un esponente di spicco del gruppo camorristico degli scissionisti di Secondigliano, quartiere di Napoli dove in quegli anni imperversava una guerra tra clan per il controllo dello spaccio di droga.

Quel pomeriggio di agosto l'uomo - che era in vacanza a Terracina con la famiglia si trovava allo stabilimento Sirenella quando qualcuno lo aveva chiamato facendolo risalire dalla spiaggia al lungomare. Qui due uomini a bordo di una moto avevano esploso alcuni colpi di pistola a distanza ravvicinata per poi fuggire senza lasciare tracce.

Solo nel 2017 la Direzione distrettuale antimafia di Roma, grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, aveva identificato e arrestato gli autori dell'omicidio. Gli investigatori avevano scoperto che l'esecuzione era stata pianificata nei minimi dettagli tanto che il commando era arrivato a Terracina con alcuni giorni di anticipo e vi si era stabilito prendendo in affitto prima un appartamento in via Roma, poi un altro in un residence all'ingresso della città. Abbinate e Montanera erano a bordo della moto il primo esecutore materiale mentre Rovai e Ciotola avrebbero fornito supporto logistico ai killer. La Corte d'assise di appello ha confermato la sentenza emessa il 19 febbraio 2021 dalla Corte di Assise di Latina: due ergastoli e due condanne a 22 anni ciascuno per gli imputati chiamati a rispondere a vario titolo di omicidio volontario in concorso con le aggravanti di aver agito con premeditazione e con metodo mafioso, esplicitato dalle modalità inerenti l'organizzazione che l'esecuzione del delitto oltre alla detenzione illecita di armi. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Giuseppe Lauretti, Fabio Greco, Claudio Davino, Vincenzo De Rosa e Nicola Quatrano. Le motivazioni saranno depositate entro trenta giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA