Latina, omicidio di via Palermo, in aula il racconto dei vicini di casa

Latina, omicidio di via Palermo, in aula il racconto dei vicini di casa
di Elena Ganelli
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Giovedì 1 Ottobre 2020, 07:29
Ha preso il via ieri mattina davanti alla Corte di Assise di Latina presieduta da Francesco Valentini la fase dibattimentale del processo a carico dell'avvocato Francesco Palumbo, chiamato a rispondere di omicidio volontario per la morte del ladro ucciso a via Palermo e del tentato omicidio di un secondo componente della banda, ferito ad un braccio da un colpo di pistola durante la fuga. In aula non era presente l'imputato, assistito dagli avvocati Leone Zeppieri e Tommaso Pietrocarlo. Nel corso dell'udienza sono stati ascoltati i primi testimoni citati dall'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Simona Gentile, persone che erano sul posto quella domenica pomeriggio del 15 ottobre 2017 quando il professionista, avvisato con un sms sul telefono di un'intrusione a casa del padre, era arrivato sul posto armato, senza avvisare le forze dell'ordine, e aveva sparato tre colpi contro Bardi che stava scendendo da una scala ed era di spalle uccidendolo. Era stato qualcun altro, sentiti i colpi di arma da fuoco, ad avvisare con una telefonata il 113. Ieri mattina in aula ha parlato uno dei poliziotti intervenuti sul posto: è stato lui a raccontare che quando era arrivato nel giardino della palazzina di via Palermo dove Bardi era ormai morto Francesco Palumbo gli aveva subito consegnato la pistola e due caricatori che aveva portato con sé. L'accusa ha poi chiamato a testimoniare alcuni abitanti della palazzina e di quelle vicine che erano in casa quella domenica pomeriggio: una vicina ha ricordato di avere visto una persona che sparava mentre un'altra ha raccontato di non essersi accorta di quanto stava accadendo, di non avere neppure sentito i colpi di pistola. Poi è stata ascoltato il giardiniere che ha ricordato di avere visto Palumbo, dopo l'uccisione del ladro, parlare al telefono con il suo avvocato.

La prossima udienza è stata fissata per il 29 novembre quando sarà ascoltato il dottor Tommaso Cipriani, il medico legale che aveva effettuato l'autopsia sul corpo della vittima. Da lui dovrebbero arrivare una serie di elementi legati alla posizione del ladro quando è stato colpito. Secondo gli esami effettuati dal professionista Bardi sarebbe stato colpito da tre proiettili che lo hanno raggiunto di spalle, dal basso verso l'alto, circostanza che conferma che l'uomo si trovava sulla scala appoggiato alla parete esterna della palazzina per raggiungere il balcone dell'appartamento al primo piano del padre dell'avvocato Palumbo. Saranno inoltre ascoltati anche gli investigatori della Squadra Mobile che hanno condotto le indagini.

Nel processo davanti alla Corte di Assise non ci sono parti civili: entrambe le famiglie delle vittime, quella di Domenico Bardi avendo le famiglie di Domenico Bardi la vittima - e quella di Salvatore Quindici rimasto ferito da un colpo di pistola hanno infatti rinunciato a costituirsi avendo accettato un risarcimento dall'imputato. La decisione è stata ufficializzata nel corso della scorsa udienza dove sono stati depositati gli atti relativi al ritiro della costituzione e quelli riguardanti la transazione con Palumbo con l'accettazione del risarcimento del danno.

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