Smarriti e mai reclamati, il Comune manda in discarica oggetti che segnano la fine di un'epoca

Smarriti e mai reclamati, il Comune manda in discarica oggetti che segnano la fine di un'epoca
di Bianca Francavilla
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Mercoledì 26 Agosto 2020, 07:30

Verranno distrutti gli oggetti ritrovati e mai reclamati dal 2006 al 2017. Con una determina a il Comune di Latina ha deciso di destinare a discarica tutti gli effetti personali smarriti da chissà chi, consegnati al Sindaco e che nessuno ha mai chiesto indietro. La legge, infatti, prevede che chi trova un oggetto deve restituirlo al proprietario e, se non lo conosce, consegnarla al Sindaco del luogo in cui l’ha trovato indicando le circostanze del ritrovamento. A quel punto il primo cittadino rende nota la consegna con una pubblicazione ripetuta ogni tre mesi sull’Albo Pretorio e, un anno dopo, se nessuno è venuto a reclamare quanto perso spetta a chi l’ha trovato che avrebbe invece avuto una ricompensa nel caso in cui l’oggetto fosse tornato “a casa”. Se neanche il ritrovatore viene a riprenderlo diventa del Comune, che adesso si ritrova due cellulari Siemens del 2006 e del 2009, un Iphone 4, un Samsung del 2010 e un Nokia di 11 anni fa oltre che borselli, trucchi e fogli scritti a mano. Telefonini importantissimi e indispensabili per l’epoca, ma che solo dieci anni dopo non hanno più alcun valore e che sono inutilizzabili.

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Il che merita una riflessione su come in poco tempo strumenti elettronici di grido diventino obsoleti, tanto che non possono trovare altra collocazione se non insieme ad altra spazzatura. Proprio per questo motivo, infatti, il Comune di Latina ha deciso che gli oggetti rinvenuti nel lasso di tempo di 11 anni e consegnati anni fa da cittadini modello alla Polizia Postale o alla stazione dei Carabinieri non hanno ormai più valore economico e non possono neanche essere utilizzati da strutture che prestano assistenza a soggetti bisognosi perché non più funzionali. Per questo verranno trasferiti dal magazzino economale del Comune di Latina al Centro di raccolta gestito dall’azienda speciale Abc e situato nella strada statale dei Monti Lepini. Lì verranno distrutti. Diverso sarebbe stato se gli oggetti in questione avessero avuto ancora valore. In quel caso il Comune avrebbe potuto decidere di aprire un’asta pubblica per svuotare i magazzini e racimolare un po’ di denaro per il bilancio dell’Ente. 
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