Omicidio di Suio, i carabinieri ascolteranno nuovamente Miriam Mignano

Omicidio di Suio, i carabinieri ascolteranno nuovamente Miriam Mignano
di Giuseppe Mallozzi
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Lunedì 27 Marzo 2023, 11:23

Sono diversi i punti che non combaciano tra le testimonianze di Giuseppe Molinaro, il carabiniere di Teano che il 7 marzo scorso ha ucciso con quattro colpi esplosi dalla propria pistola di ordinanza il direttore dell'Hotel Nuova Suio Giovanni Fidaleo, e di Miriam Mignano, rimasta ferita da due proiettili ma che fortunatamente si è salvata da quella folle sparatoria. E nella giornata di oggi i carabinieri della compagnia di Formia si recheranno a Roma per interrogare per la seconda volta la donna, che è stata recentemente dimessa dal Policlinico Gemelli ma anziché tornare nella sua città di residenza, Castelforte, ha preferito rimanere nella Capitale ospite di alcuni familiari.

Sul piano fisico la donna di 31 anni sta decisamente meglio nonostante due interventi chirurgici subiti, ma comprensibilmente deve recuperare sul piano psicologico dopo quanto le è capitato quasi venti giorni fa all'ingresso dell'albergo di Via delle Terme.
I militari diretti dal Maggiore Michele Pascale hanno bisogno di ascoltarla di nuovo, dopo un primo interrogatorio avvenuto subito dopo essere stata operata, sul quale il sostituto procuratore Chiara D'Orefice, titolare delle indagini, ha imposto la secretazione del verbale.

Alcuni aspetti vanno ancora analizzati nel dettaglio e per questo è necessario questo nuovo incontro, perché ci sarebbero alcune sfumature con il racconto reso dal carabiniere reo confesso, che attualmente si trova nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Nessun dubbio che si tratti di un delitto "passionale", di un legame malato, ma è sulla dinamica dei fatti che emergono alcune incongruenze: Molinaro asserisce di essere stato minacciato da Fidaleo con una mazza di ferro dietro la vetrata della porta d'ingresso della struttura alberghiero e per questo ha sparato contro di lui, infrangendo il vetro e colpendolo con quattro proiettili, poi la donna avrebbe cercato di fermarlo rimanendo ferita da un primo proiettile al seno e un secondo all'addome.

Il racconto di Molinaro, sentito più volte dagli inquirenti, è contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli, che però lo ha ritenuto «inverosimile», a partire dalla spranga di ferro che nel corso dei sopralluoghi sul luogo dell'omicidio è stata trovata appoggiata dietro la porta d'ingresso.

Di certo la verità di Miriam Mignano, difesa dagli avvocati Giuliana De Angelis e Ilaria Di Viccaro, resta di fondamentale importanza per le indagini e dovrà essere confrontata oltre che con il racconto di Molinaro anche con la perizia balistica del Ris di Roma e quella medico-legale svolta sul corpo di Giovanni Fidaleo disposte dalla Procura di Cassino. La difesa di Molinaro, rappresentata dagli avvocati Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, attende invece la fissazione della discussione davanti il Tribunale del Riesame di Napoli del loro ricorso avverso la nuova misura restrittiva emessa dal Gip di Cassino Casinelli, con la richiesta degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, e ha avanzato la richiesta di effettuare indagini parallele con un loro perito, che potrebbero poi confluire durante il processo nell'incidente probatorio, oltre ad una perizia psichiatrica sul loro assistito.

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