«Non copriamo le spese», il Teatro Europa di Aprilia non riapre

«Non copriamo le spese», il Teatro Europa di Aprilia non riapre
di Raffaella Patricelli
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Giovedì 18 Giugno 2020, 09:13
Il Teatro Europa di Aprilia non può riaprire. Almeno ora, lo farà si spera a partire da settembre. Le norme stringenti anticovid, imposte dall'ultimo Dpcm del Governo, hanno penalizzato ulteriormente il settore, impedendo di fatto di far riprendere la stagione teatrale. «Impossibile mandare in scena uno spettacolo prendendo in considerazione 200 persone tra il pubblico spiega il gestore del Teatro di via Giovanni XXIII, Bruno Iorillo non riusciremmo a coprire le spese. E' una scelta insensata e scellerata. Siamo i primi a voler garantire sicurezza ai cittadini, ma in questo modo non ce la facciamo a tornare al lavoro. Eppure gli aerei sono tornati a volare e le persone possono sedere una accanto all'altra come se nulla fosse».
La cultura è stato il settore più penalizzato dall'emergenza coronavirus. In tanti attendevano una ripartenza che purtroppo non è arrivata, ci saranno tempi migliori a fine anno. Questa la grande speranza. «Non era possibile chiedere a Massimo Ranieri, per il cui spettacolo abbiamo fatto il tutto esaurito, programmare più date per spalmare gli spettatori spiega ancora Iorillo per la sua data abbiamo fatto il sold out, il Teatro Europa può contenere ben 900 persone. Come potevamo andare in scena? Abbiamo deciso di far slittare lo spettacolo ad ottobre, i biglietti naturalmente resteranno validi. Anche per lo show di Biagio Izzo abbiamo avuto lo stesso problema, è stato più giusto cambiare data e saltare la stagione estiva. Con rammarico e desolazione precisa ancora Iorillo, senza nascondere un po' di rabbia è un settore che soffre da anni, ci impegniamo tanto per la nostra città e per fornire il giusto intrattenimento al pubblico, ma veniamo trattati in questo modo assurdo in una fase poi così delicata». Sono stati annullati, naturalmente, anche tutti i saggi di danza, le scuole non si erano organizzate in tempo e tutte le altre manifestazioni che solitamente si svolgono ad Aprilia in primavera come i concerti delle scuole e tanto altro.
«Sono saltati ben 22 saggi, le scuole di danza erano chiuse non si sarebbero potuti comunque svolgere dice ancora Iorillo ma questo dato fa capire quanto la situazione sia drammatica. Rimanere chiusi, con una stagione già programmata, è stato pesante. Ma con queste nuove direttive non credo che gli altri teatro, come per esempio il Brancaccio o il Sistina, potranno riaprire. Faranno probabilmente le nostre stesse scelte. Le compagnie teatrali vanno pagate, come le bollette e il personale. Speriamo che tutto torni presto alla normalità, e che già a settembre potremo dirci fuori da questa tremenda emergenza». Un ruolo decisivo lo rivestirà ora la Regione Lazio che oltre a fondi da mettere in campo per far sopravvivere chi si occupa di cultura e spettacolo, potrà anche fare dei ritocchi ad alcune restrizioni: decidere per esempio in base alla volumetria del teatro. Ma l'ideale sarebbe far ripartire i teatri e cinema con la capienza regolare, l'unico modo per dare nuova linfa al settore.
Raffaella Patricelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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