Nazisti e suprematisti pronti a uccidere con una bomba: arrestati due ventenni a Latina. Chi sono

Propaganda Ku Klux Klan ed SS: la polizia li ha scoperti a Fondi e Terracina dopo un volantino minatorio, cercavano proseliti

La polizia li ha scoperti a Fondi e Terracina dopo un volantino minatorio: suprematisti della porta accanto, cercavano proselit
di Laura Pesino ed Elena Ganelli
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Giovedì 23 Giugno 2022, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 00:02

Sul telefonino immagini con il saluto fascista, in casa armi da punta e da taglio, un ordigno artigianale potenzialmente micidiale e diverso materiale di propaganda di ideologie neonaziste e razziste. L’intenzione era quella di creare un gruppo di ispirazione nazifascista sul territorio, pronto a divulgare idee fondate sulla superiorità dell’ideologia nazista e pronto a passare all’azione violenta anche nei confronti delle forze di polizia e in grado di attuare operazioni eclatanti.


I responsabili sono due giovani, Leonardo Cirillo e Andrea Sicignano, entrambi ventenni, il primo di Terracina, l’altro residente a Fondi, tutti e due all’apparenza insospettabili, famiglie normali, stabili occupazioni. Da sei mesi erano indagati. Ieri sono finiti in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giuseppe Molfese. Sono gravemente indiziati in concorso dei reati di fabbricazione e possesso di materiale esplodente, minaccia grave nei confronti degli appartenenti alla polizia di Stato, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. A loro gli investigatori della Digos e gli agenti del commissariato di Terracina indagando dopo il ritrovamento di un volantino dal contenuto chiaramente minatorio e spregevole che era stato collocato su un’auto di servizio della polizia parcheggiata all’esterno del commissariato. Un’immagine che non lasciava spazio a equivoci e che mostrava una persona incappucciata che taglia la gola a un poliziotto in divisa. In basso la frase: “Slaughter pigs”, ossia “Macelliamo maiali”. Quel volantino indegno ha fatto scattare le indagini dei poliziotti, preoccupati anche di alcuni simboli esoterici presenti sul manifesto e riconducibili alla simbologia adottata da una particolare associazione terroristica statunitense che promuove ideologie suprematiste e nazifasciste in tutto il mondo. 


I due non erano stati troppo scaltri. Dalle verifiche delle immagini della videosorveglianza i poliziotti si erano fatti un’idea, poi proseguendo gli accertamenti hanno delineato il quadro all’interno del quale era maturato il gesto riuscendo così a individuare i due ragazzi che avevano materialmente posizionato il volantino sulla vettura della polizia. 


A quel punto hanno iniziato a seguirli e si sono accorti che i due portavano avanti una folle, ma regolare, attività di propaganda suprematista e nazifascista. E’ stata documentata così l’affissione di altri volantini dal contenuto analogo in varie zone di Fondi e Terracina, con particolare attenzione ai parchi pubblici e agli ambienti abitualmente frequentati da adolescenti. L’obiettivo era raggiungere il maggior numero di persone, cercando di promuovere queste idee e di diffonderle fra i giovanissimi. 


A quel punto è scattata la prima perquisizione domiciliare, che ha permesso agli agenti di ritrovare in casa dei due ragazzi armi da taglio, centinaia di altri manifesti neonazisti e anche un ordigno fabbricato artigianalmente ma dalle potenzialità micidiali su cui era riportata la scritta: “Ku Klux Klan”, richiamando il nome utilizzato da diverse organizzazioni degli Stati Uniti con finalità terroristiche che sostengono con violenza la supremazia della “razza bianca”. 


E’ stato quell’ordigno a far accelerare l’inchiesta. Era artigianale ma pericoloso. I due avrebbero potuto utilizzare la bomba in un vero e proprio atto terroristico.

Particolare che dimostra l’intenzione, tutt’altro che remota, di passare dalla propaganda all’azione violenta. Telefonini, computer e altro materiale elettronico rinvenuto nei due appartamenti sono stati sottoposti a sequestro e da una prima analisi i contenuti scoperti confermano appunto la volontà di creare sul territorio un’organizzazione suprematista e nazifascista. E sono scattati gli arresti.

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Ordigno micidiale fatto in casa

Tra Leonardo Cirillo e Andrea Sicignano c’era “uno scambio massivo di immagini e video di genere nazi-fascista nonché una proiezione inquietante di video con immagini di persone uccise, accoltellamenti, decapitazioni e con l’utilizzo di esplosivi”.

E’ quanto scrive il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese nell’ordinanza cautelare a carico dei due ventenni per fabbricazione e possesso di materiale esplodente, minaccia grave nei confronti di appartenenti alla Polizia di Stato, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione raziale, etnica e religiosa. E sempre secondo il gip “c’è un concreto pericolo che i due, lasciati liberi, da una fase iniziale di estremisti da tastiera possano passare ad azioni offensive e violente sempre più eclatanti”.

Perché oltre allo scambio di messaggi e i volantini cartacei con simboli esoterici c’è anche il materiale ritrovato nell’abitazione di Cirillo vale a dire tutto il necessario per costruire un ordigno: tre tubi bloccati con nastro isolante dai quali fuoriescono micce di tipo pirotecnico a loro volta assemblate e collegate ad altri tubi contenenti polvere da sparo e biglie in acciaio. Un ordigno la cui potenzialità, per gli investigatori, “può cagionare la morte di una persona ed è classificabile come esplosivo”. Sottoposto all’esame del Nucleo artificieri antisabotaggio di Roma è emerso che appartiene alla categoria degli ordigni “da circostanza che vengono utilizzati a scopo terroristico per creare allarme sociale e destabilizzazione”.

Poi c’è il materiale propagandistico delle ideologie neonaziste e razziste a partire dal volantino lasciato sul parabrezza di un’auto della Polizia davanti al commissariato di Terracina dal contenuto minatorio, che ritrae una persona incappucciata che taglia la gola ad un poliziotto in divisa sovrastato dalla scritta ‘Slaughter Pigs’ ossia ‘Macelliamo i Maiali’, remake di un’immagine del movimento Black Lives Matter appositamente modificato con l’inserimento di simboli riconducibili al gruppo suprematista statunitense ‘AtomWaffen Division’ che si caratterizza per il particolare odio nei confronti della Polizia. La maschera raffigurante il teschio e il ‘Sole nero’ sono “una rappresentazione grafica dal forte impatto intimidatorio – scrive il giudice nell’ordinanza – che esplicita l’intenzione di compiere azioni violente nei confronti delle forze di polizia.

La dimostrata insofferenza verso ogni forma di legalità – conclude – rende impossibile ritenere che gli indagati se collocati nelle rispettive abitazioni rispettino il divieto di uscire e quello di comunicare”. Per loro quindi si sono aperte le porte del carcere. Venerdì gli interrogatori dei due, assistiti dagli avvocati Giuseppe Lauretti e Pasquale Cardillo Cupo. 

(Elena Ganelli) 
 

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